Sostenibilità del debito

in #discovery-it3 years ago

Avevo letto ieri sera il post di @garlet circa la non sostenibilità del debito pubblico. Siccome il commento rischiava di diventare un poema, che per altro va articolato, meglio rispondere impropriamente con un post.

Parto con il dire che sono sostanzialmente d'accordo sia con @garlet ma anche con il commento di @ilnegro. Il debito di uno stato non è fatto per essere ripagato, anzi paradossalmente se lo ripagassimo questo significherebbe che il resto dell'eurozona (esclusi noi) è andata in default.

Ecco questa di fatto è la fine, concordo con @garlet sul fatto che da un punto di vista pratico non c'è una fine, ma in realtà subito dopo mi dissocio perché appunto esiste un limite, che è il default.

Conoscere il default è molto importante perché significa conoscere i perimetri di azione. Come dice @ilnegro, la sostenibilità è data dalla capacità di ripagare gli interessi. Indubbiamente quello si può decretare come un limite che però a livello cognitivo e conoscitivo, ad esserci arrivati senza capire che eravamo andati oltre, è proprio da pistola.

Ma è qui il punto, quale è questo limite? In realtà non è chiaro e a mio avviso siamo parecchio lontani. Oggi il debito italiano si aggira intorno ai 2500/2700 miliardi a seconda dei calcoli. Ad esempio nel 2011 prima di arrivare a quota 2000 sembrava la tragedia, ovvero per molti neoliberisti era il default italiano.

E su quello abbiamo persino avuto un colpo di stato non militare. Con una lettera della BCE viene indotto (almeno formalmente) il premier alle dimissioni per metterci uno loro uomo di fiducia che conosciamo come Mario Monti. Il resto è storia.

La cosa ridicola è che prima di quell'evento, il nostro primo ministro va in America dall'allora presidente Barack Obama che in qualità di esponente dei creditori americani, gli fa pure un cazziatone. La parte ridicola è che in America il default, rispetto a noi che non sappiamo bene quanto possa essere, è fissato per legge. E tra Obama e Trump, gli Stati Uniti sono andati in default almeno 5 o 6 volte. La soluzione, simpatica, è stata quella di "spostare" il valore della cifra più avanti. Tutto questo mentre Moodys o Fitch certificavano downgrade sullo stato italiano mentre facevano profusione di triple A in quello patrio.

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Foto di olivergotting da Pixabay

Tornando al debito italiano, innanzitutto bisognerebbe valutarne la composizione. Almeno il 20%, ma in realtà pare sia circa la metà, sarebbe stato neutralizzato dal quantitative easing. Curiosamente però quel valore risulta ancora a bilancio. Ad esempio in USA, Giappone e UK viene stornato. Da noi è usato come deterrente, per cui poi Olanda e Germania vengono anche a percularci con improbabili lezioni che guarda caso sono tarate a seconda dei casi e a seconda di chi siede nel nostro governo.

In seconda analisi il default non è imminente, e non è nemmeno vicino. Potremo tranquillamente spingerci a 5000 miliardi restando sostenibili. Dal punto di vista legale non abbiamo mai abrogato la parte della costituzione dove si declama la sovranità monetaria. Quella l'abbiamo delegata, ma in realtà la disponiamo ancora.

Se per assurdo facciamo un fork, come è avvenuto con Steem e Hive, anzi lo facciamo pure più cattivo, ad ogni euro diamo ai cittadini italiani una lira e venti centesimi di cambio non-equivalente. Venti perché da molti economisti viene indicato come 20% la svalutazione nei confronti dell'euro in caso di ritorno alla Lira. Nonostante questo potremo tranquillamente coprire i 5000 miliardi di debito e avere così tanti euro da potersi mettere di fare acquisizioni di asset in giro per il pianeta. Cosa che andrebbe persino a generare una super valutazione della nostra moneta. Il problema è che la detonazione economica sull'euro di una decisione simile manderebbe, come detto prima, in default l'eurozona. Non noi, questo perché il primo che esce si becca il jackpot sul fattore temporale e se non si è proprio tonti, la prima cosa è neutralizzare il 100% del debito estero.

Quindi tornando al post di @garlet, il debito italiano non è sostenibile? Credo che non ci sia una risposta univoca. L'austerità richiesta dalla Germania di fatto è chiaro sia una scusa, siamo il loro peggior incubo dal punto di vista economico, se dovessimo combattere ad armi pari sanno benissimo di non poter competere con noi. Tradotto se l'economia funziona, l'afflusso di tasse può anche far calare la tassazione mentre il debito rimane sostenibile pur aumentando allo stesso tempo. Viceversa se c'è una deliberata distruzione o ostruzione, anche burocratica, le cose vanno nel verso opposto.

Quindi il debito è sostenibile in relazione alle condizioni economiche di mercato. A cui però va aggiunto un consistente buffer determinato da Asset pubblici e riserve private, di cui noi siamo i veri dominus mondiali ed è anche il motivo principale su cui in tanti da fuori vorrebbero assaltare la diligenza in stile far west.