Windows as usual

in #discovery-it4 years ago

Nei giorni scorsi è uscito un report di AdDuplex che fotografa la situazione di Windows 10 (a luglio 2020) in relazione ai tassi di adozione dei vari utenti di questo sistema operativo. Emerge un quadro piuttosto curioso, infatti la terzultima release, cioè la build 19-03, è quella più adottata. Tallonata dalla penultima, ovvero la 19-09, e con grande distacco dall'ultima che però va detto è in fase distributiva proprio in questo periodo, ovvero la 20-04.

Questo report poi non tiene affatto conto della situazione globale, dove sono presenti Windows 7 e persino Windows XP, ma questo è corretto perché il passaggio da uno di questi sistemi operativi ad una delle versioni 10 richiede un lavoro sistemistico che può non essere alla portata di tutti.

Nel caso del grafico riportato da AdDuplex si parla esclusivamente delle versioni di Windows 10, che rispetto al passato ha quella che in gergo tecnico viene chiamata "rolling release". Cioè Windows 10 è in apparenza lo stesso, ma in realtà gli aggiornamenti oltre ad essere mensili per le patch, ci sono di quando in quando gli aggiornamenti di versione, con novità oltre che tutti gli aggiornamenti di sicurezza, dove appunto nel codice identificativo tengono conto dell'anno e del mese di rilascio. Dunque la 2004 si riferisca ad aprile del 2020.

La curiosità del grafico è relativa al fatto che questi avanzamenti di versione, rispetto a prima dell'avvento di Windows 10, sono di fatto veicolati in modo silente o quasi. Ovvero nelle installazioni base, al netto di "paciugamenti" vari nelle configurazioni da parte dell'utenza, vengono installati senza fare troppe richieste e molto spesso questo si traduce in una sorta di obbligatorietà indotta.

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Image by 2023583 from Pixabay

In questo Apple è stata maestra, infatti riesce sempre a portare l'utenza verso l'ultima versione limitando in modo considerevole il fenomeno del frazionamento delle versioni. Però paradossalmente lo fa in modo più marcato rispetto a Windows, cioè propone l'avanzamento, mentre la comunicazioni all'interno di Windows 10 oltre a non essere standardizzata e quindi riconoscibile dall'utente (ovvero ogni volta cambiano modo di presentare le cose) talvolta non ci sono proprio e l'utente lo scopre durante un avvio del sistema.

Nonostante questo riescono persino ad avere una situazione parecchio frammentanta. Segno che molto probabilmente in parecchi o sono tornati indietro o non hanno volutamente eseguito l'avanzamento di versione. Una situazione davvero pessima perché significa che l'utenza non si fida del produttore e preferisce rischiare l'esposizione a bachi non risolti piuttosto che affrontare un aggiornamento.

In questo caso non hanno imparato bene da Apple, che invece vende letteralmente il suo prodotto presentando in pompa magna le novità alla WWDC e generando curiosità ed attesa per le versioni nuove. Nel caso di Microsoft le news sono veicolate dai giornali e sostanzialmente le utenze al 90% neanche sanno quali possano essere le migliorie o le novità...

Spesso devo dire di essere stato uno di quel 90%, facendo l'aggiornamento più per stare al passo con i tempi che prendere coscienza delle vere novità apportate.

Windows as usual.

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QuoteUna situazione davvero pessima perché significa che l'utenza non si fida del produttore e preferisce rischiare l'esposizione a bachi non risolti piuttosto che affrontare un aggiornamento.

Come potrebbe esser diversamente visto che ad ogni release è un calvario di problemi, da stampanti che non vanno a connessioni ad internet impossibili? Io uso il pc per lavorare. Se non mi funziona per giorni, in attesa che rilascino l'aggiornamento dell'aggiornamento buggato, mi fermo Microsoft mi paga i danni? Sono arrivato al paradosso che alcuni software e documenti li sto tenendo su un muletto di riserva proprio con Windows 7 che almeno posso non aggiornare. In attesa del momento in cui potrò passare tutto sotto Linux.

Io tutti questi problemi non li ho avuti, ma le stampanti sono quelli semi pro, tipo le Brother, Ricoh non certo le HP. Per il resto certo, se si hanno vecchi applicativi sono mal di pancia. Io comunque 10 anni di Linux come os principale l'ho fatto (ubuntu 6.06 - 16.04) e per il mio contesto era abbastanza fattibile, utilizzando virtualbox per le cose windows oriented che non si poteva proprio farne a meno. Oggi dovrebbe essere anche più facile di allora.


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