Elezioni & Crypto: cosa prevedono i programmi elettorali su crypto e blockchain?

Buona domenica a tutta la community di Olio di Balena!

Le elezioni del prossimo 25 settembre si stanno avvicinando e ho avuto la curiosità di leggere cosa prevedono i programmi dei principali partiti italiani su temi come la digitalizzazione, lo sviluppo di nuove tecnologie e imprese fintech, l’utilizzo della blockchain e la regolamentazione delle criptovalute.
In linea generale sembra che i partiti italiani siano più interessati ad altri temi. Anche se il macro tema della tecnologia e delle nuove economie ha poco spazio, i programmi politici accennano a qualche (e spesso vaga) proposta in ambito digitale.
Vediamo nel dettaglio cosa prevedono i programmi elettorali per le criptovalute e il settore fintech!

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1. Il Movimento 5 Stelle e il Web3
Il programma elettorale del Movimento 5 Stelle è costituito da una lista sintetica e concisa di interventi per il futuro. Nella sezione “Per un paese digitale e moderno” uno dei punti riguarda la definizione di “un piano industriale basato sulle tecnologie strategiche per il futuro: come manifattura digitale, fintech, valute digitali, intelligenza artificiale e robotica, agrifoodtech, aerospazio, web3, semiconduttori, scienze della vita, creazione di contenuti digitali, metaverso, fino ad arrivare a frontiere come nanotecnologie e quantum computing”.
La lista dei campi relativi a questo piano di digitalizzazione cita alcune realtà del mondo crypto e in generale dell’evoluzione tecnologica, senza tuttavia andare nel concreto delle modalità di attuazione e azioni previste.

2. Partito Democratico (PD) e la blockchain come risorsa
Uno dei tre pilastri del programma del PD è lo “Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale”, sotto questo punto si può leggere: “vogliamo rafforzare il grande potenziale delle nostre imprese, dei piccoli imprenditori e imprenditrici, delle start-up innovative” e ancora “vogliamo rimuovere gli ostacoli che frenano le famiglie e le imprese a migrare verso le reti di connettività a banda ultra-larga, attuali e future, e al pieno dispiego delle competenze e dei servizi digitali, ivi inclusi quelli offerti della Pubblica Amministrazione”.
In generale il Partito Democratico promuove la digitalizzazione del paese (si fa un breve cenno anche all’Internet of Things e l’intelligenza artificiale, specificando che si vorrà evitarne l’abuso in contesti come la sorveglianza di massa) e un’attenzione a uno spazio digitale sicuro in cui la gestione dei dati è trasparente. Il programma presenta esplicitamente il termine “blockchain” in questo contesto: “più in generale, riteniamo che occorrano politiche industriali per lo sviluppo del settore degli asset digitali, coerentemente con il quadro normativo europeo e allo stesso tempo cogliendo le nuove opportunità che le moderne tecnologie blockchain offrono.” Anche in questo caso il programma non scende nel dettaglio.

3. Forza Italia, la blockchain a servizio dell’emergenza rifiuti
Il partito di Silvio Berlusconi cita esplicitamente la blockchain nel suo programma in questi termini: “sostegno e incentivi all’innovazione digitale per la tracciabilità dei rifiuti attraverso l’utilizzo dei nuovi sistemi di Blockchain”. Per il resto il programma relativo allo sviluppo tecnologico è in linea con quello della coalizione di destra.

4. Lega: NFT, Metaverso e criptovalute
Il programma elettorale della Lega dedica un paragrafo a “Criptovalute, NFT e Metaverso” in cui viene proposta l’“introduzione di un quadro normativo che preveda una specifica definizione e classificazione delle criptovalute e dei token, al fine di svilupparne l’utilizzo”.
All’interno del programma della Lega si può trovare un punto specifico sulla digitalizzazione del patrimonio culturale attraverso NFT e Metaverso con lo scopo di “tutelare, promuovere e valorizzare”.
La Lega esprime “l’esigenza di stabilire anche sul mercato italiano regole per le infrastrutture e gli attori di questo nuovo mondo della finanza digitale” con misure per il trattamento fiscale delle criptovalute che superino “la mera equiparazione delle criptovalute alle valute tradizionali, al fine di dare certezza a tutti gli operatori del settore”. Ad ora infatti le criptovalute sono considerate dall’Agenzia delle Entrate al pari delle valute estere.

5. Fratelli d’Italia per la digitalizzazione e le start-up
Fratelli d’Italia, e in generale la coalizione di destra, illustra nel suo programma la volontà di digitalizzare diversi settori come il turismo, la cultura, le infrastrutture, la giustizia e la pubblica amministrazione. Anche in questa sede si propone il “potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia”, oltre al“ potenziamento del sistema degli incubatori d’impresa per le start-up costituite da giovani, garantendo spazi, servizi, sostegno e consulenze adeguate a costo zero per la fase di avvio.”

6. Italexit: un no al digitale
Italexit di Gianluigi Paragone si pone contrario all’identità digitale, alla moneta digitale e vuole combattere l’uso inappropriato dei social network. Nel paragrafo del programma di Italexit intitolato “No a tetti al contante, all’uso della moneta digitale e al blocco dei conti correnti” si può leggere: “la moneta digitale consentirebbe una forma di controllo quasi assoluta sui cittadini e potrebbe essere usata come una forma di ricatto verso chi dissente.” Successivamente Italexit si propone di vigilare sulla biotecnologia e l’intelligenza artificiale a tutela della vita e della persona umana “nella sua integrità psico-fisica”.

Questo è l'orientamento dei principali partiti italiani su cryptovalute, digitalizzazione e Web3. Ovviamente il contenuto di questo è post è puramente informativo e non vuole essere un consiglio elettorale, anzi chiedo a tutta la community cosa ne pensa delle proposta elettorali dei partiti su crypto, blockchain e digitalizzazione!

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È solo una mia impressione o sembra che i vari protagonisti non sappiano di cosa si parli?

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