C'erano una volta i social

in Olio di Balena3 years ago

L'altro giorno sentivo uno speech dove una giovane "influencer" di tick tock emetteva un lucidissimo giudizio sulla questione social, anzi nel dettaglio Facebook.

La domanda è un po' la solita, sei su facebook? risposta è no. Ma poi il tagliente giudizio "dai diciamoci la verità, Facebook è morto o è roba per boomer" (boomer = gente nata negli anni 60 durante il boom economico).

Una frase con mille sfaccettature. Innanzitutto è diventato il social dei vecchi, perché in effetti i giovani hanno traslocato altrove o addirittura quelli anagraficamente "nuovissimi" non ci sono mai arrivati. Una considerazione mica da ridere e che in questo blog avevo già fatto in particolare per i giornalisti.

In sostanza i boomer nella rincorsa al progresso (e direttamente o indirettamente ai giovani) si sono convinti di aver colmato il gap di conoscenza con la comprensione di Facebook, che non è stata semplice da digerire. E quando questo succede si scopre non solo che il gap non si è chiuso ma è pure aumentato. Perché nel frattempo le cose vanno tremendamente veloci e il tempo che comprendi qualcosa è "old" mentre il "new" sta già facendo capolino chissà dove.

Lo si è capito anche dall'andazzo mediatico di giornali e tv. Prima Facebook veniva proclamato ad ogni piè sospinto, tanto da arrivare all'assurdo per cui i giornali si calassero letteralmente le braghe pubblicando gli articoli li per intero, salvo poi frignare che i soldi li fa qualcun'altro. Oggi si parla molto di meno, e sempre più spesso si disegna l'assioma di Facebook = truffa. Anche perché appunto c'è stata una auto selezione e truffatori così come offerte pubblicitarie stanno mirando piuttosto selettivamente.

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Image by Mediamodifier from Pixabay

E questo porta all'altro punto, Facbook è morto, cioè sembra più un cimitero con ospizio allegato. Tra persone che sono realmente venute meno, quelle che hanno abbandonato e appunto gente oltre la cinquantina il destino pare segnato.

Non è un caso che Whatsapp ora computi gli utenti come Facebook, e se non vi piace andatevene altrove. Il motivo è strettamente di natura economica, occorre far vedere a Wall Street che i numeri ci sono ancora, che sono tangibili. Anche a costo di taroccarli con virtuosismi tecnologici di questo tipo.

Ma la questione non è solo legata a Facebook come prodotto in se. E' più ampia, riprende i social nel suo intero, compreso Hive. Sono i social ad essere ridimensionati, non uso la parola "morti" perché non è tecnicamente vero, se persino Napster ha vissuto per vie traverse, questo succederà per molti servizi. Solo quei pistola di Google uccidono i loro stessi prodotti a buffo. I social sono destinati a diventare da fenomeno di massa a fenomeno di nicchia, anzi per topic molto selettivo. Hive in questo senso sarà un precursore, prendiamo ad esempio Leofinance, una sorta di social con un topic molto preciso. E non è nemmeno l'unico. Il problema però è Hive che sta "sopra" e già ora è diventato un cimitero, probabilmente con evidenza maggiore del suo cugino californiano.

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