Lacerta bilineata: incontri ravvicinati con ramarri

in Discovery-it2 years ago (edited)

Quest'oggi niente piante, voglio soffermarmi su questa bellissima creatura che ha riempito la mia giornata di ricordi, informazioni e tanta bellezza.
Questo che avete appena visto è una femmina di ramarro, Lacerta bilineata, che questa mattina si è stranamente prestata per qualche scatto volante.
Sono molto schivi rispetto le lucertole, non amano farsi vedere e sono molto territoriali, tanto da competere anche contro serpenti dove i più piccoli rientrano nella loro dieta.

Nel pomeriggio, durante un'escursione, mi sono affacciato in questo credo ex contenitore di acqua piovana ed il caso vuole che dentro trovo una coppia di ramarri purtroppo rimasti intrappolati. Ho sfruttato quindi la brutta situazione per poter fare foto più dettagliate, che forse mai avrò più la possibilità di fare.

Non appena inserisco la fotocamera il maschio prende le difese, seppur stanco e debilitato dopo esser stato al freddo nell'acqua per non so quante ore/giorni qui dentro all'ombra, ricordando che sono animali a sangue freddo. Nonostante ciò, potete vedere nel video seguente la difesa di un ramarro.

La femmina è di dimensioni più piccole, la coda è più sfilata con una colorazione più giallastra

Sul dorso sono sempre presenti le 4 striature bianche, più marcate le centrali.

Anche la testa è più piccola e in linea con il corpo.

Il maschio è molto più grande, il capo molto più tozzo e non presenta striature.

La pigmentazione è di un verde più brillante ed anche le macchie nere sono ridotte e più omogenee.

Sono rimasto veramente stupito dalla grande sensibilità di questi animali. Dopo avermi fronteggiato è andato subito a proteggere l'esemplare femmina.

Anche nel rilascio non si sono gettati ed hanno capito la situazione rimanendo ai miei piedi per minuti abbondanti cercando poi in fretta e furia anfratti assolati. Ho successivamente inserito dei rami a mo' di scala all'interno della cisterna, cosicché da non fargli ripetere lo stesso errore. Bellissima esperienza, mi è capitato da piccolo di giocare con piccoli ramarri appena nati, di vederne adulti sempre, ma mai di aver l'occasione di poterli osservare come oggi, maschio e femmina.

Rimanendo in tema sauri, per gentile concessione di mio padre, colgo l'occasione per concludere con un'anteprima di quello che sarà un capitolo del suo futuro libro di racconti, riguardante una scena che si ripete da tempo...

Spero di farvi cosa gradita pubblicando
questo stralcio del racconto nella forma necessariamente di bozza.

I Capitolo
Podarcis siculus

Continuava ad andare su per la parete del muro per poi
riscendere giù, quando poteva con le sue gambe, perché a volte
cadeva come fosse una pera matura dall’albero e si sentiva un
piccolo tonfo distinto e sordo, tumb!
Avevo da poco finito di mangiare, stavo fuori seduto davanti
al lungo tavolo di castagno, sotto la chioma frondosa del pioppo
del Canada e, fatto il caffè, me lo stavo sorseggiando mirando
incantato le nuvole sopra le montagne, che cambiavano forma
repentinamente, adombrando per alcuni istanti i raggi del sole che
giungevano caldi su la casa, su di me e sulla lucertola muraiola,
Podarcis siculus, che a quanto pare, viveva da non so da quanto
tempo tra qualche feritoia delle mura della mia vecchia casa di
montagna.
All’ennesimo tumb! Voltai la testa in direzione della parete
della casa, curioso di vedere perché mai cadesse cosi
frequentemente giù, precipitando senza accusare,
apparentemente, il benché minimo danno.
Sarà stata lunga non più di venti centimetri, ed era snella e
bella con quelle sue striature verde scuro che partivano dall’inizio
della triangolare testa piatta fin giù, per tutto il dorso, arrivando
dove cominciava la lunga coda, con macchioline brune sparse sul
tronco sinuoso mentre la sua pancia era biancastra.
Mi alzai, girai la sedia verso il muro della casa e mi rimisi
seduto ad osservarla, incuriosito da questo suo darsi da fare.
Stava per un po’ ferma sul pavimento, inarcando impettita la
schiena e girava, di scatto, la testa a destra e sinistra, con due
occhi dalle pupille nere e l’iride gialla, fissando, cosa non si sa,
come quindi, stesse sul chi va là, per poi posizionarsi in direzione
della parete ed iniziava ad arrampicarsi con una certa facilità.
Procedeva rapidamente, portando in avanti le quattro zampe in
modo alternato, fino all’angolo dove iniziava il piano superiore, lì
probabilmente, c’era ad aspettare il suo viaggio un terzo
incomodo, un grande lampione da esterno, sorretto da un’asta in
ferro imbullonata nella muratura. Ogni volta che la lucertola
cercava di superarlo, immancabilmente, quel pezzo di ferro gli
sbarrava la strada. Pensai, che molto probabilmente questo
succedeva per via del ferro troppo arroventato dal calore dei raggi
del sole, che non permetteva alla povera bestiola di sorreggersi
con i suoi artigli e quindi, perdeva la presa, l’equilibrio e
precipitava giù sul pavimento, provocando l’immancabile, tumb!
Ad un certo punto, dopo un altro paio di volte che assistetti
alla penosa scena, talmente mi faceva pena la povera bestiola, e
spinto dal desiderio di alleviarle fatica e sofferenze, mi alzai per
andare verso box degli attrezzi per prendere martello e scappello
e togliere quel cazzo di lampione da mezzo la strada della
lucertola.

  • A Marcè! Ma che cazzo stai a fa!
    Sentii distintamente una voce partire da dentro di me. Allora,
    cercai di calmare l’impeto. Di fatti, riflettendoci su, mi dissi che
    stavo esagerando.
  • Dalle un passaggio invece, la prendi in mano e la porti
    direttamente al piano di sopra, no?
    Sentii di nuovo la voce darmi un consiglio, con un tono che mi
    sembrava leggermente canzonatorio.
    Ma mentre stavo per prendere in parola quello che mi
    suggeriva la voce interiore, quella, la lucertola muraiola tanto
    bella, spari dalla mia vista. Probabilmente, come un vecchio
    pugile suonato per le tante botte prese, preferì non insistere più di
    tanto e pensò bene di darsela a gambe o come poteva.

Seduto sulla sedia mi venne da ripensarci, perché quel suono
sordo, tumb! mi sembrò di averlo già sentito, ma tanto tempo fa,
si, faceva proprio cosi, tumb!
Comincio a ricordare, ma dobbiamo andare al tempo in cui
portavo i calzoncini corti e avevo i capelli neri neri, insomma ero
un bel moretto.
Era estate e stavo …..”

Tutte le foto e video sono di mia proprietà
All photos and video are my property

Sort:  

Piccoli e splendidi animaletti che amo particolarmente. Ramarri, camaleonti, lucertole, gechi...questi ultimi due esemplari (più uno bello grandicello che non saprei esattamente cos'è) popolano il mio cortile e spesso vengono pure a vivere a casa con noi. Per alcuni mesi abbiamo avuto due lucertoline domestiche alle quali ho preparato un terrario con cibo e acqua (che un tempo era un vaso con terra per coltivare fragole, che purtroppo la gelata dell'anno scorso aveva ucciso) e le avevo chiamate Poka e Pokettina🦎🦎
!luv

Ps: ti faccio vedere un mio piccolo geko (o forse è una lucertolina?) nel suo terrario:

20220322_103643~2.jpg

Grande, bellissimo è proprio un geko! Sarebbe bello vedere anche i camaleonti dal vivo che qui non ci sono. Mi sembra strano che le fragole siano morte per la gelata resistono a molti gradi sotto zero, forse hanno preso troppa acqua ed hai interrato troppo i rizomi, che comunque devono essere sempre superficiali al terreno nel caso delle fragole, altrimenti marciscono.

Per la verità, le avevo comprate già interrate e acqua gliene davo due volte al giorno per come mi avevano detto, quindi non lo so proprio😢. In ogni caso il vaso è rimasto per i piccoli gechi, che qui ne nascono a bizzeffe ed entrano in casa ogni due per tre🦎. Sono le mie piccole mascot domestiche😍

Aaaaaah! Che paura e che bellezza allo stesso tempo 🤣

Ahahaha no dai, sono buoni e grandi amici difensori dell'uomo!

!discovery 50


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