La vera storia di alcune piante dalle terre americane all’Europa - parte uno

in Discovery-it2 years ago (edited)

La scoperta nel 1492 dell' America ha creato le premesse per un interscambio di specie vegetali ed animali, tra Nuovo e Vecchio mondo: questo momento di scoperta, si inserisce perfettamente nell’ottica di una varietà di prodotti che all'epoca giunsero in Europa.

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I flussi dei materiali viventi, che in opposte direzioni hanno varcato l’Oceano in questo mezzo millennio con dei ritmi variabili e con percorsi spesso non lineari, meritano una attenta riflessione.

A Cristoforo Colombo si deve infatti l’arrivo, durante i suoi successivi viaggi ad inizio del '500, di prodotti oggi onnipresenti nella cultura culinaria mediterranea: zucche e zucchine, patate, pomodori, peperoni, peperoncini, fagioli, ma anche mais, fichi d' india, girasole, ecc..

Dal Portogallo e dalla Spagna. arrivano poi in Italia, passando spesso per la Francia; altre volte, come nel caso della patata, l’arrivo prevede prima un passaggio tra Inghilterra ed Irlanda.

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Il pomodoro (Solanum lycopersicon), ad esempio, giuinge in Italia nel 1544, vent’anni circa dopo la prima coltivazione avvenuta in Spagna.

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L' Italia vince all’epoca per primo la diffidenza verso il “pomo d’oro” o ” aurea poma delle Americhe”, coltivato unicamente all’inizio per i suoi pregi estetici, come prima volta dal Granduca Ferdinando II dei Medici nel Giardino dei Semplici a Boboli, e da egli etichettato come afrodisiaco (“poma amoris”).

Le prime specie originarie hanno buccia di colore giallo (” d’oro”), da qui il nome attuale dell’ortaggio.

Il fico d’India (Opuntia ficus-indica) invece, oggi specie nel nostro meridione considerata invasiva, in tutte le coste mediterranee venne inizialmente utilizzata solo come siepe per delimitare i campi, impenetrabili grazie alle vigorose spine, e come “preparatore” di suolo di terreni lavici incolti.

Solo successivamente venne scoperta l’edibilità del frutto, e di come esso riuscisse a formarsi senza ricevere neanche una goccia d’acqua, essendo la specie una cactacea arido-resistente.

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Anche il girasole (Helianthus annuus) trova solo a meta’ dell’Ottocento impiego ed uso nel campo alimentare italiano, pur essendo conosciuto come pianta ornamentale gia’ nel 1510 nella penisola iberica, arrivando dal Perù con Francisco Giron col nome di “fior di sole” o “indico elenio”.

Nel 1644 Vincenzo Tanara e’ il primo ad affermare che ” la sua midolla, serve per far lume, posto in oglio”, aprendo la strada alla coltivazione intensiva anche sul nostro territorio.

Anche il girasole (Helianthus annuus) trova solo a meta’ dell’Ottocento impiego ed uso nel campo alimentare italiano, pur essendo conosciuto come pianta ornamentale gia’ nel 1510 nella penisola iberica, arrivando dal Perù con Francisco Giron col nome di “fior di sole” o “indico elenio”.

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FONTI FOTO: google images viaggiamondo.com

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