Visita al millenario centro di Marrakesh, parte uno

in Discovery-it2 years ago (edited)

Marrakech sembra una città nata per poter stimolare tutti i sensi, e questo lo si coglie fin dall’ arrivo: da millenaria oasi berbera del deserto a metropoli, ma che mantiene comunque un suo cuore antico; ne sono bene a conoscenza tutti coloro che in passato se ne sono innamorati; vari artisti e politici da Delon, a Mastroianni a Churchill, che la definì la “Parigi del Sahara”.

E’ la più turistica ma anche la più antica delle quattro città imperiali, con un millennio di storia alle sue spalle (le altre sono: Rabat, Meknes e Fes), ma da tempo ha ceduto il titolo di capitale alla meno conosciuta Rabat.

“La rossa”, così è nominata, in memoria dei suoi bastioni fortificati di color rosa, di fango e calce, che risalgono al XII secolo, lunghi 30 km, spessi in alcuni punti anche 2 metri. Al tramonto assumono tinte ocra e ancora oggi cingono perimetralmente la città, da cui si accede tramite dieci porte monumentali.

Grazie ad una fantastica promozione della low cost Ryanair (n solo 38 euro A/R da Roma Ciampino), decisi di andare alla sua scoperta con i miei amici, Alessio e Ivana.

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Circa tre ore di viaggio, sorvolando il Sahara occidentale nell’ultima parte del volo, per atterrare in questo paradiso.

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La corsa in taxi è economica e veloce: per poco più di 100 dihram ( la valuta locale: 1 euro corrisponde al l’incirca a 11 dihram), ci porta all'hotel prenotato dall’Italia, “Il Riad Zanzibar”, scelta rivelatasi centrata.

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Il costo della nostra tripla si aggira sui 65 euro a notte, con colazione inclusa e set di cortesia in camera.

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I riad ( in arabo significano “ giardino”) sono le soluzioni migliori per assaporare al massimo l’ospitalità del luogo; sono in pratica ristrutturazioni di antiche dimore convertite ad uso privato, spesso rinnovate da imprenditori stranieri (per lo più tedeschi, francesi ed italiani).

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Il tema centrale è sempre un patio comune a tutti gli ambienti, con vegetazione che quasi sempre fa da cornice una vasca o piscina centrale provvista di giochi d’acqua, il tutto contornato da salottini decorati con le particolari maioliche; non è infatti da meno il nostro, che ai lati della vasca ( in cui abbiamo fatto il bagno durate il soggiorno), è circondato da vasi straripanti di fiori, palme da datteri e un albero di fico piuttosto vecchio.

Lasciate le valigie al riad, ci si lancia nel dedalo di viuzze antiche della medina (letteralmente “città murata”) che porta con un percorso a zig zag all'antico cuore pulsante della città: la piazza Djema el Fna ( Jamaa al Fna se scritto in arabo), la più grande dell’ Africa continentale ed inserita come patrimonio dell’ Unesco dal lontano 1985.

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In passato era usata per le esecuzioni capitali ed i processi importanti (il suo nome in arabo è infatti traducibile infatti come l’ “assemblea del defunto” e le teste tagliate venivano lasciate impalate come segno visibile), oggi questo luogo cambia in ogni momento della giornata: la mattina e il primo pomeriggio è sede di un grande mercato all’aperto, con bancarelle che vendono le merci più varie, dalle spezie ai datteri, a verdure frutta tipiche , ed affollato da “professionisti” che praticano le attività più svariate: esperti in decorazioni con l’ hennè (un pigmento naturale marroncino), chiromanti, musicisti, lettori di arcani, giocolieri, ballerini, ammaestratori di scimmie (bertucce per l’ esattezza, la stessa specie che popola la rocca di Gibilterra in Spagna), cantastorie, cavadenti, e persino incantatori di serpenti stile le mille e una notte, e venditori d’ acqua e succhi di frutta.

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Verso sera, al calar del sole , l’enorme spazio muta velocemente aspetto. Noi, che alle 18,30 siamo ancora in questa parte della città a passeggiare, possiamo assistere ala scena in diretta: ovunque vengono montate in breve tempo carretti con griglie pronte a cuocere la qualsivoglia cosa, dall’onnipresente capretto a mix di verdure, tutto rigorosamente cucinato espresso.

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La piazza ha una forma per lo più irregolare, con un lato a sud più ampio che si proietta verso la moschea della Koutubia, il cui minareto, alto quasi 80 metri, è il simbolo vero e proprio della città, ed uno più stretto verso nord, che confina con la prima parte del suq, il tipico mercato del mondo arabo.

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Avremo modo nei giorni a seguire di visitarlo diverse volte fino a perderci talvolta letteralmente al suo interno; ma è ora di cena e, consigliati da alcuni turisti che erano stati qui prima di noi mese scorso, prendiamo le strette scale che portano in cima alla terrazza panoramica della locanda Chez Grouni.

Il panorama è a dir poco favoloso: sotto di noi la città con le sue strade tutte illuminate mentre noi, comodamente al tavolo, assistiamo con piacere al trambusto sottostante.

Davanti a noi il profilo della terrazza del Caffé Argana, il più famoso locale della piazza, che il 28 aprile 2011, era stato teatro di un attentato di matrice terroristica, in cui persero la vita 35 turisti europei

Ricordo con molta gioia il super rapporto qualità-prezzo (con circa 6-7 euro ci hanno servito bevande, cous cous di pollo e omelette), la velocità del servizio e la gentilezza del personale, che con un inglese piuttosto “maccheronico” ha provato a interagire con i commensali presenti.

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Nota divertente : ovunque ti giri, gatti e uccellini ti guardano di continuo per ottenere un po’ del tuo cibo.

La stanchezza si fa sentire e, mentre torniamo verso il nostro riad per la notte, ci fermiamo a una bancarella dove prendiamo delle tipiche ciambelline Sfenji, mielose e fritte all'ennesima potenza.

TUTTE LE FOTO SONO DI MIA PROPRIETA'
ALL PHOTOS ARE MINE PROPERTIES

Infine, alcune note tecniche per il viaggiatore.

DOCUMENTI NECESSARI : per i cittadini UE, passaporto in corso di validità.

DISTANZA DA ROMA: circa 2,45 h di volo aereo per percorrere i circa 2.140 km di distanza.

ARRIVO: si arriva all' Aeroporto internazionale Menara situato 6 km a sud-est del centro cittadino; la corsa in taxi/auto dura circa 15-20 minuti. In alternativa i bus N 11 e/o 19, che fermano subito dopo i taxi all’ uscita dello lo scalo, con corse frequenti.

SPOSTAMENTI: gran parte della città è visitabile a piedi; esiste comunque una rete di traporti pubblici tra la parte vecchia ed il Gueliz, la parte nuova; in alternativa gli economici taxi o calessi

SALUTE: nessuna vaccinazione viene richiesta

FUSO ORARIO: GMT +0; un’ora indietro rispetto all’ Italia, che diventano due quando da noi è in vigore l’ ora legale

CORRENTE ELETTRICA: voltaggio locale a 220 volt con prese rotonde a due spinotti

MONETA: Dihram (MAD o DH) ; 1 €= 11,022 MAD circa; la valuta non si può cambiare prima dell’ ingresso nel paese

ABITANTI: circa 1.036.500

ALTITUDINE: 446 mt. s.l.m.

QUANDO PARTIRE: consigliata la tarda primavera e l’ autunno; in estate la calura puo’ essere opprimente, ed in inverno può anche nevicare

ACQUISTI: i suq sono ricchi di spezie, stoffe, tappeti, lanterne, oggetti in legno di radica e cedro, argenti, prodotti cosmetici a base di rose ed argan, lanterne, babouches, pellami ed oggetti in terracotta, tra cui il tajine tipico.

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ottimo articolo
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