Camping Smile (un racconto by @kork75)

in #ita4 years ago

La famiglia di Sergio è una di quelle con la vocazione della roulotte, i naturasti che sognano di trascorrere la vita sotto una tenda di fronte allo spettacolo di un lago, a un tramonto montano o sulle spiagge assolate del Sud. Ogni estate, da vent’anni a questa parte, il Signor Arturo Simonetti, abbandonati i suoi timbri da impiegato delle poste, parte in compagnia della moglie Silvia e del figlio Sergio, e approda al Camping Smile, dove lo attende Silvano, il proprietario del campeggio. Silvano sa da sempre dove collocare la tenda della famiglia Simonetti; conosce i gusti di tutti, ha visto crescere il piccolo Sergio, che ora ha sette anni. Ad attendere i Simonetti i soliti Brambilla, ad esempio, con il loro figlio più piccolo Marco che da due stagioni si porta dietro anche la cagnolina Pimpa. Nello stesso campeggio i Simonetti e i Brambilla incontreranno anche i coniugi Paride e Susanna Marchetti con le figlie Anna, undicenne e Matilda di nove anni. Da nove anni appunto, da quando è nata Matilde, i Marchetti arrivano puntualmente all’accampamento e sanno già che Silvano gli ha riservato la piazzola tra i Simonetti e i Brambilla. Nel campeggio Smile l’arrivo delle tre famiglie in contemporanea con l’orda gioiosa dei loro piccoli crea scompiglio rompendo il silenzio di quel caldo pomeriggio agostano. Superati i convenevoli le tre famiglie sistemano le loro roulotte e camper, mentre i bambini, rincontrandosi un anno più grandi e con tante cose da raccontarsi, si dileguano dirigendosi all’area attrezzata dei giochi.
“Brambilla, quest’anno mi sono attrezzato ho portato la mia canoa. Faremo le rapide insieme”, comunicò con entusiasmo Arturo Simonetti al vicino.
“Susanna, questa è l'incarnazione dell'eden, natura e tranquillità. Mi dedicherò a due settimane di relax e letture interessanti”, disse la Signora Silvia all’amica di ferie estive.
“Brambilla, l’emozione, il brivido e l'inevitabilità dolorosa della scelta nella schiuma della rapida. Il fiume come rito di passaggio… Vedrai piacerà anche ai nostri bambini, ci sono dei percorsi più facili adatti a tutta la famiglia. Sarà una vacanza che ricorderanno. Domani in canoa poi tutti insieme in gommone sul torrente”
, continuò entusiasta Arturo aiutando il Signor Brambilla a montare la tenda.
“Scossoni, impennate e spruzzi d'acqua tra le rocce scoscese di un percorso impetuoso. Grazie, ma il rafting non fa per me. Vi aspetterò sotto un albero a leggere un libro”, commentò Silvia, che ricevette l’approvazione della Signora Lucia Brambilla e dell’amica Susanna.
“Hai ragione, mi prenderò la tintarella in riva al fiume aspettando il vostro rientro”, ribatté sorridendo Lucia.


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Immagine CC0 creative commons

Passati alcuni giorni era arrivato l’evento più atteso dai piccoli, ma soprattutto dai grandi: il rafting. Quella sera, dopo l’avventurosa giornata passata a pagaiare tra le rapide, le tre donne rimaste al campeggio prepararono la cena: un barbecue sotto le stelle. Giunta l’ora di mettere a dormire i bambini la signora Lucia, per placare la loro vivacità dovuta all’euforia della giornata, propose un pigiama party nella grande tenda della famiglia Simonetti. Una volta sotto l’ampia canadese, infilati i pigiamini corti, i bambini si sdraiarono sui loro materassini stringendosi tra di loro, lasciando uno spazio per l’inseparabile Pimpa: il cane era diventata la mascotte del gruppo. Susanna, la mamma di Paride, propose un gioco: inventa una storia. Il gioco consisteva di lanciare dei dadi con delle figure e di cercare d’inventare una storia utilizzando le immagini risultanti. Questa è la breve storia che ne uscì fuori:
“Ogni anno, quando arriva l’inverno, molti animali vanno in letargo rifugiandosi nelle loro tane; sottraendosi alle avversità ambientali gli animali del bosco si addormentano per qualche mese per poi risvegliarsi solo quando tornerà il primo sole primaverile. Il Ghiroghiro è il più dormiglione di tutti nel bosco e neanche il più grande frastuono dei temporali autunnali lo può svegliare dal suo sonno. Ghiroghiro mangia moltissimo durante l’estate per affrontare il suo lungo letargo. La sua tana è tra i rami di un albero, e ogni fine autunno salutato il suo amico Pipi si rinchiude all’interno del suo riparo. Il Pipistrello Pipi invece trascorre l'inverno aggrappato con le zampe alla volta di una trave di un vecchio capanno abbandonato, con la testa all'ingiù, perfettamente Immobile. Lo scoiattolo Jerry è sempre in fermento e non sta mai fermo e durante l'estate raccoglie grandi quantità di bacche, noci, ghiande e semi che accumula nella sua dispensa costruita nel cavo di un tronco poco lontano dal suo nido. Durante la stagione fredda Jerry si sveglia ogni tanto dal letargo, esce dal rifugio e va a fare uno spuntino nella dispensa: poi torna alla sua tana e riprende a dormire. La mamma marmotta mangia molto nel periodo estivo, questo per fare riserva di grasso sotto la sua folta pelliccia. La tana della marmotta è scavata nella terra ed è foderata di erba secca che la rende un giaciglio profumato e morbido per i suoi cuccioli. Il tasso, vicino di casa di mamma marmotta, costruisce Il suo rifugio invernale ben nascosto tra i massi a una profondità di qualche metro. L’orso Brunetto, invece anche per quell’inverno ha deciso di scegliere una caverna bella spaziosa, mettendosi comodo sul suo giaciglio di foglie e ramoscelli. Brunetto è poco previdente, infatti lui non si procura mai alcuna riserva di cibo ed è talvolta costretto, quando ha consumato il grasso accumulato durante l'estate a svegliarsi per procurarsi da mangiare. Ruga la tartaruga è la più fortunata di tutti gli animali della selva: trovato un comodo e tranquillo posto ben riparato, ritira testa e zampe dentro la corazza e ciao inverno. Rino il castorino costruisce la sua tana con l'ingresso nell'acqua, ma deve preoccuparsi che il livello dell'acqua si mantenga costante, perché il suo rifugio non si allaghi. A questo scopo costruisce una piccola diga con betulle, pioppi e frassini: un vero lavoratore instancabile. Poi si rifornisce di provviste sufficienti per sé e per la sua famigliola e trascorre l'inverno al caldo, ben protetto dallo spesso strato di arbusti. Ma in giro per il bosco in costante agguato c’è sempre lui: il lupo cattivo. Ringhione, il vecchio lupo grigio, si aggira per il bosco addormentato cantando la sua filastrocca in cerca delle tane e dei suoi abitanti per farne un solo boccone: Dormite, piccolini in tranquillità, che Ringhione solo sazio si riposerà. Nascondetevi pure in fondo alle vostre cavità che se il lupo cattivo vi troverà… In un solo boccone vi sbranerà!”.


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Immagine CC0 creative commons


Con questo racconto partecipo a: theneverendingcontest n° 88 S3-P8-I2 – Contest
Il tema e l'ambientazione sono quelli proposti da @piumadoro, vincitore del contest n° 87 S2-P8-I2:
Tema
Racconti della buonanotte
Ambientazione
Tenda
Saluti @kork75!


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