Una volta, una persona che stimo molto, mi disse: quando devi prendere una decisione importante, fatti un caffè.
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All'epoca non capii bene il perché, in fondo il caffè rende nervosi, poi può essere troppo amaro, troppo zucchero. In definitiva l'affermazione mi lasciò perplesso.
Poi, un giorno, mi sono reso conto che il caffè non andava bevuto. Semplicemente fatto.
Niente bar, niente espressi, niente cialde colorate. Solo bisognava mettersi li e con la giusta calma farsi un caffè.
Quindi prendere una moka, mettere l'acqua al giusto livello, prendere il caffè, magari quello preferito, dosarlo al proprio gusto chiudere tutto, accendere la fiamma, bassa mi raccomando, posizionare la macchinetta ed attendere.
In questo momento si può iniziare a pensare alla decisione, ma con uno stato mentale adatto. Innanzitutto si è liberi da ansie e preoccupazioni perché si è fatta una manovra che si compie ogni giorno, una consuetudine.
Altro aiuto è dato dall'attesa di una cosa buona, l'aver fatto tutti i passaggi nel modo giusto ci fa presagire ad un buon caffè, quello fatto apposta per noi. Ora la mente è in uno stato di positività e può permettersi di ragionare sulla decisione da prendere, ma questo va fatto in un tempo breve, nei pochi minuti che il caffè sia pronto.
Il nero nettare inizia ad uscire ed a riempire di aroma l'ambiente. Nella testa si stanno valutando i pro ed i contro, e noi siamo li, vicini alla macchinetta per controllarla e per ragionare.
Pochi minuti, giusto un paio, ed il caffè è uscito completamente, una giratina con il cucchiaio dentro la macchina e poi lo si versa nel bicchierino, mi raccomando lo zucchero deve essere già dentro e la decisione già presa. Qualche attimo per far sciogliere lo zucchero e poi si deve solo attendere la temperatura ideale per berlo.
Mi raccomando seduti, dando soddisfazione prima al naso e solo dopo al palato.
Ovviamente complimentandosi con se stessi per la decisione presa.
Hai descritto un perfetto rituale con un post gradevole e di piacevole lettura, concordo perfettamente con quanto da te descritto, il mio problema è uno solo, non adoro il caffè della moka e preferisco nettamente quello del bar o della macchinetta automatica di casa, cosa dici, il tempo di riscaldamento della macchina casalinga può andar bene ugualmente??
Complimenti per il tuo post, veramente ottimo.
Grazie dei complimenti :)
Però aggiungo che il caffè che esce dalla moka è frutto di molti tentativi, di molti caffè, e di dedizione. Quando faccio il caffè io ha un sapore, quando lo fa mia moglie, stessa macchinetta, stesso caffè, stessa acqua, stesso gas, il sapore è diverso.
Magari non hai mai trovato la combinazione ideale per te :)
Concordo perfettamente con te sul discorso della manualità, che conta moltissimo in questo specifico caso, come in tanti altri, ma il mio è un problema di tollerabilità, il caffè della moka è più forte e con contenuto di caffeina più elevato di quello automatico, per cui spesso mi procura fastidio berlo, mentre l'altro, che scende velocemente dall'alto in basso, è in un certo senso ed effettivamente più leggero.
Mi cogli completamente impreparato su quanta caffeina raccolga l'acqua dalla polvere di caffè.
Ma nel caso ti venisse voglia, sappi che posso consigliarti delle confezioni di monoarabica molto interessanti.
Mi ha rilassato il solo fatto di averlo letto 😄
Felice di aver fatto diventare il caffè, una bevanda rilassante =D
Pura verità!
Io sono una fanatica della moka, non riesco a bere con lo stesso gusto e lo stesso piacere altri tipi di caffè. E l'atto di preparare il caffè è davvero qualcosa di magico: non puoi avere fretta o combinerai un disastro; non puoi avere poca attenzione o il caffè non sarà quello che piace a te. È tutto un sistema di piccoli e geniali equilibri: acqua, caffè, fiamma, tempi, concentrazione. Un atto che presenta difficoltà nella sua semplicità e che davvero offre un aiuto incredibile alla mente, un po' come lo yoga o la corsa, perché se ti concentri sui movimenti e sull'atto in sé, in realtà stai dando alla tua mente la libertà di ragionare. E quella lentezza, quel momento in cui semplicemente attendi, con speranza e fiducia, che il caffè si riveli prima al naso e poi agli occhi, può essere l'attimo dell'illuminazione. E, soprattutto, fare il caffè è un modo per fare una pausa, fermarsi, regalarsi una coccola.
Quante belle decisioni ho preso, davanti alla tazzina di caffè!
Questa mattina, ad esempio, ho deciso di acquistare dei maledetti campioni di carta, ci pensavo da giorni perché non ero sicura che fossero strettamente utili, ma non riuscivo a prendere una decisione definitiva: la magia del caffè! :D
Felice di essere sulla stessa lunghezza d'onda. Poi, nel caso andassi a Venezia, ti do l'indirizzo di una torrefazione minuscola, ma stupenda!
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