Cercai alcune volte di avvicinarmi a quell'infermiera, ci fu anche un altro accesso a quella struttura, un altro ricovero della mia compagna, per un ulteriore intervento, in una occasione mi ritrovai di fronte a lei, non la riconobbi immediatamente, quando realizzai chi fosse effettivamente, si era come volatilizzata, noi stavamo per lasciare quella struttura, e non mi fu possibile scambiare quattro chiacchiere con lei, avrei tanto voluto leggerle il partito, come si è soliti dire, perché una bella lavata di testa, e altro ancora, se la meritava ampiamente, aveva ridotto quella parte del braccio della mia compagna come una fetta di emmenthal, una tale concentrazione di fori che faceva impressione, se per assurdo ci avesse provato con me, a fare una cosa del genere, anche da un letto d'ospedale l'avrei tirata contro un muro, poi che si vada a catalogare un fatto del genere come una povera aggressione a un povero operatore sanitario, povero operatore sanitario stocazzo, perché quella era una troia sadica...
Ma il percorso della mia compagna, a livello di problematiche delle vie urinarie e centrali in genere, non era di certo terminato, in quanto se da un lato il comportamento, a livello umano, del chirurgo che l'aveva seguita nelle 4 operazioni a cui si era dovuta sottoporre è stato estremamente corretto, dal punto di vista della effettiva operatività qualche dubbio ce l'ha lasciato, in quanto quel famoso ricovero d'urgenza che ho descritto nella puntata precedente fu generato da un serissimo problema, scaturito da un filo di sutura operatorio che si era attorcigliato nell'intestino producendo un'occlusione intestinale, ecco il motivo per il quale lei ormai vomitava unicamente bile e faceva fatica a mangiare, perché il canale digerente era quasi completamente ostruito da quel maledetto filo, che in aggiunta al tutto ebbe pure la brillante idea di infilare nello stesso tratto intestinale, il chirurgo ci diede anche un video, della durata di 11 minuti, in cui si vede il momento in cui, tramite laparoscopia, viene liberato l'intestino della mia compagna da quella ostruzione/occlusione, a suggello del tutto ci disse pure che questa cosa accade 1 volta ogni 1000 interventi (alla faccia del cazzo del culo e della sfiga)...
Nel giugno dell'anno 2019 ci fu un ultimo, quasi inutile intervento, per sistemare la via rettale (leggasi rettocele), ma la tecnica operatoria impiegata dal chirurgo non sembrò esemplare, ci diede l'impressione di non aver eseguito le cose correttamente perché eseguì l'intervento con anestesia locale, quasi come avesse paura di impiegare nuovamente la tecnica della laparoscopia, e l'esito finale non fu completamente soddisfacente, dopo ben 4 interventi, tra una pugnetta e l'altra, il resoconto era di non aver risolto del tutto il problema dei vari prolassi della mia compagna, in questo stato di cose, alla luce di quanto ho appena affermato, ci guardammo nuovamente intorno, sin dalle prime battute la nostra dottoressa di base ci aveva consigliato di rivolgerci fuori regione, un valente chirurgo visitava in Piemonte ed opera a Milano, un tempo veniva due volte all'anno ad operare anche in zona ma purtroppo non c'era più quel contatto, per cui era tutto da fare a distanza di alcune centinaia di km per noi, con la prospettiva, davvero poco esaltante, di un nuovo intervento, si sperava risolutivo...
Continua...
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