🗿 Historyland || A trip to the Museum

in #history5 years ago (edited)

A little bit late, I'm publishing my opinions about the Egyptian Collection of Civic Museums of Modena.
It is a very small collections, 80 pieces at all, but is always nice for a museum having a section about ancient Egypt. It is useful to make everyone connect to this world, even who's just a neophyte or a child, child are always fascinated by this "ancient stuff".

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Let's start with well known "Canopic Jars", maybe not everyone knows that their modern name is Greek and the ancient egyptian name was "friends of the deceased". They are four and they are part of the funerary kit, in fact in each of them there are one of the organs of the dead. They are the four sons of Horus; Hapi (the monkey) contains the lungs, Kebehsenuf (the hawk) contains the intestine, Amset ( the human) the liver and Duamutef (the jackal) the stomach.
For who is wondering where the brain was, well they sucked it from the nose and throw it away.

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Canopic jars - Vasi Canopi

Another famous things are the "Ushabti", from the ancient egyptian "Usheb", "the one who answers". They are funerary figurine placed inside the tomb; their numbers, forms, dimensions and colors are variable. Their purpose was to be an helper for the deceased in his afterlife, in fact for Egyptians the other side was a riproduction of the life on earth.

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Ushabti

There were also crocodile's mummies and two humans mummies; one head and arm of a 30 years old man, and a little mummies of a 3 years old baby. We don't have any documentation about the man, instead the baby lived in the II-I century B.D. and died for meningitis.

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Crocodile mummies - Mummie di coccodrillo

Un po' in ritardo rispetto a quanto avevo detto, vi pubblico il resoconto della mia visita alla piccola collezione egittologica dei Musei Civici di Modena.

Si tratta davvero di una piccolissima collezione, 80 pezzi in tutto, ma credo che sia sempre encomiabile il fatto che un museo abbia una sezione sull'antico Egitto, anche per far avvicinare a questo mondo i meno esperti, i neofiti e sopratutto i bambini, che rimangono sempre affascinati dalle evidenze archeologiche che le sabbie del tempo (in questo caso del Sahara) ci hanno tramandato.

Forse, un po' per deformazione personale, credo che ogni museo archeologico del territorio dovrebbe avere qualche pezzo egittologico nella sua collezione e un percorso museale ben strutturato, con pannelli chiari ed esaustivi, che permettano anche a chi non conosce nulla, di farsi per lo meno un'idea di come erano gli elementi della vita terrena e ultraterrena della storia sociale dell'Antico Egitto.
Senza bisogno di scomodare il Museo Egizio di Torino, secondo al mondo per importanza, recentemente ristrutturato e ora ospitante una mostra che consiglio caldamente di andare a vedere chiamata "archeologia invisibile", sul territorio nazionale ci sono alcuni musei che varrebbe la pena di visitare, anche e sopratutto per l'inestimabile patrimonio artistico e archeologico delle altre sezioni, non solo quella egiziana. Mi vengono in mente i musei di Bologna e di Napoli, ad esempio.

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Amulets - Amuleti

Una grandissima pecca, però, dei musei (e non degli scavi musealizzati, come quello delle domus romane di palazzo Valentini a Roma), è quello di togliere il manufatto, l'oggetto dal contesto di scavo in cui è stato trovato e metterlo in una teca, avulso, appunto dal suo contesto. Di per sé sussiste la necessità di preservare quel ritrovamento che non potrebbe stare alla mercé degli agenti atmosferici né dei furti umani (ahimè i tombaroli e il mercato nero di opere d'arte è un fenomeno ancora in auge), d'altro canto, sradicarlo dal suo contesto originario non ci fa capire appieno il suo uso e il suo significato.
Questo è un bel controsenso difficilmente risolvibile; alcuni musei hanno cercato di ovviare al problema ricostruendo (tramite modellini o ricostruzioni virtuali) il sito in cui è stato ritrovato un reperto, e questo, per i non specialisti è davvero uno strumento utile per esperire appieno della visita al museo.

Quello che ho visto al Museo di Modena è stata una piccola collezione, curata e poco pretenziosa, con pochi pezzi ma ben conservati.

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Mummies of a 3 years old baby - Mummia di bambino di 3 anni

Iniziamo dai più famosi "Vasi Canopi", forse non tutti sanno che il nome con cui oggi li conosciamo è di origine greca, mentre nei Testi delle Piramidi essi vengono chiamati "gli amici del defunto". Sono 4 e rappresentano una parte del corredo funerario del defunto, o meglio ancora, una parte del suo corpo; infatti in ognuno di loro c'era un organo che veniva estratto dal corpo prima dell'imbalsamazione. Rappresentano i 4 figli del dio Horo; Hapi, la testa di babbuino, conteneva i polmoni, Kebehsenuf, il falco, conteneva gli intestini, Amset, la testa umana, il fegato e infine lo sciacallo Duamutef conteneva lo stomaco.
Per tutti coloro che si stanno chiedendo che fine facesse il cervello, beh veniva "aspirato" dal naso e buttato via.

Un altro reperto piuttosto famoso sono gli Ushabti, dall'antico egiziano "Usheb", "colui che risponde", sono statuette funerarie collocate nelle tombe dal Medio Regno in poi. Il loro numero all'interno di una sepoltura può essere variabile, così come la loro forma, il materiale con cui sono costruiti e le loro dimensioni. Veniva utilizzati come aiuto per il defunto, l'ushabti infatti poteva svolgere il lavoro nell'aldilá al posto del defunto, in quanto l'aldilá veniva considerato come una riproduzione della vita terrena.

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Head and arm of a 30 years old man - Testa e braccio di uomo di 30 anni

I pezzi forte della mostra sono invece una testa mummificata e un braccio appartenenti a un uomo sui 35 anni e una mummia di bambino.
La mummia di bambino è ovviamente il reperto più interessante e forse meglio documentato: si tratta di una mummia di un bambino di 3 anni che, dopo analisi paleopatologica, è stato dimostrato essere morto per una malattia cerebrale, paragonabile alla nostra meningite.
Purtroppo dalla sua storia non si sa molto, tramite analisi al Carbonio 14, hanno datato l'epoca in cui deve essere vissuto questo sfortunato bimbo, II-I a.C quindi in epoca ellenistico-romana. Alla mummia però mancano i piedini, persi chissà dove e il cranio è scarsamente conservato, oltre che staccato dal resto del corpo.
Inoltre, i due "contenitori" che proteggevano il corpo ( quello colorato si chiama "cartonnagge" e quello di legno grezzo "sarcofago"), non sono originali ma sono stati prodotti nel 800 forse in un primitivo tentativo di restauro della mummia.

Purtroppo quello dei reperti senza storia, come questa piccola mummia, è uno degli inconvenienti in cui ci si può imbattere quando un ritrovamento viene portato via dal suo contesto, sopratutto senza un accurato report di scavo (una specie di diario di bordo che ogni archeologo dovrebbe saper compilare in cui vengono segnati tutti i dettagli di uno scavo, dalla tipologia del terreno, agli strati stratigrafici, al numero dei reperti e la loro descrizione etc...). Ovviamente questo genere di report è prassi nell'archeologia moderna ( e ricordiamo legale, perché chi trafuga reperti archeologici non si fa di questi problemi), ma tutti quei reperti archeologici che provengono da scavi 800 o peggio ancora da scavi illegali ( e successivamente venduti), purtroppo non sono corredati da questo tipo di documentazione.

So che per un non "addetto ai lavori" questa cosa possa risultare noiosa e pedante, ma credetemi, se voi, quando andate in un museo, potete leggere sui pannelli la storia dell'oggetto che state vedendo, come e perché veniva utilizzato, lo dovete sopratutto a chi zelantemente ha scavato e ha riportato passo passo cosa vedeva e trovava.

La sfortuna di avere reperti muti, come nel caso della piccola mummia, non ci permettono di sapere nulla. Sarebbe stato interessante sapere chi fosse quel bambino, i nomi dei suoi genitori, dove è stato sepolto, come e in che circostanze.
Avremmo permesso di dargli una dignità anche a distanza di secoli, un nome e una storia. Invece rimarrà per sempre "solo una mummia di bambino", un corpo senza volto, dimenticato tra le sabbie del tempo.

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All photographs are property of the author (foto dell' autore)

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Interesting. I've been always fascinated by mummies and the pyramids of Giza. Egypt is ancient history wrapped in a cloth and preserved through thousands of years. Quite literally!

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Che bel post, veramente interessante. L'antico Egitto è uno dei misteri più affascinanti nella storia dell'umanità e grazie al vostro lavoro stiamo imparando poco a poco a conoscerlo. Unica pecca, quell'aggravante di Zawi... 😂😅😉 molestissimo...

Hey @itegoarcanadei
hai già seguito lo studio di C. Malanga sulla piramide di Cheope?
Che ne pensi?

Very informative post
The ancestor has had knowledge how to keep immortality. The physical of mummy is amazed. They had a modern knowledge to make the body not damage in long time.

thank you very much that sounds so interesting and really inspired me to go to the egypian collection in the Kunsthinstorisches Museum in Vienna again, they have a bit collection there. Thank you greetings from a newbie here on steemit Shakkei

Quanto fascino in tutto ciò!

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Post super interessante.
Tra l'altro, anch'io come manichino mi conservo abbastanza bene, se non esposto troppo a fonti di calore ;-)

P.S. a Modena ci hanno rubato tutti i bagagli :-(
https://steemit.com/community/@steemitri/steemitri-the-mannequin-an-unforgettable-vacation-they-stole-our-bags

Ahahah mito.

LOL 👏

Molto bello, io sono stato a quello di Torino che è molto famoso, un trip da paura.