Covid e lavoro, alcune riflessioni

in Olio di Balena4 years ago

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Nonostante il blocco dei licenziamenti in un anno in Italia si sono persi ben oltre 600mila posti di lavoro. A dicembre infatti il saldo tra flussi di assunzioni e cessazioni ha visto in un anno 660.000 lavoratori in meno. Lo si legge sull’Osservatorio Inps sul precariato. Se si leggono i dati emerge che il blocco dei licenziamenti per i contratti indeterminati ha prodotto di una crescita di oltre 250mila posti senza scadenza, ma al contempo i precari e autonomi e partite iva hanno pagato un prezzo altissimo con un calo di oltre 900mila posti di lavoro. Solo i contratti subordinati a tempo sono calati di mezzo milione in un anno. Tutto questo avrà conseguenze a lungo termine devastanti sia in termini economici che morali, chi prima del covid riusciva a vivere del proprio lavoro ora è costretto a vivere di sussidi statali e questo si ripercuote sia sul tenore di vita che sulle prospettive future e di realizzazione delle persone.
Tutto questo mentre aumentano i giovani inattivi che non lavorano e non studiano sconfortati da un mondo lavorativo fatto di contatti a chiamata senza nessuna garanzia e che non offrono ne dignità ne futuro. Tutto questo mentre in Italia si registra un altro record negativo quello delle nascite mai così poche dal 1918 anno in cui l'influenza spagnola causò 50 millioni di morti.
È ormai chiaro che questa nuova pandeminchia lascerà una scia di danni incalcolabili e che aumenteranno esponenzialmente se non ci ribelliamo quanto prima, una delle pagine più tristi della storia italiana che dobbiamo assolutamente arginare prima che sia davvero troppo tardi e che i rimpianti superino i timori.

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