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Questo post non ha, di per sé, finalità promozionale.
E ci risiamo. Nei giorni scorsi sono tornato a creare un logo per un'ipotetica attività, seguendo le tracce di un'iniziativa periodica con la quale ho deciso di condividere passo per passo il processo di creazione del corrispondente logo. Trovi il sommario dei passaggi nei paragrafi che seguono. In alcuni dei post di questa mia iniziativa periodica puoi anche notare la dicitura “Join LOGOBAKERY”: se volessi approfondire il significato di questa espressione, puoi consultare il post contenente maggiori informazioni CLICCANDO SU QUESTO LINK. In breve, Logobakery è un'iniziativa in cui realizzo dei semplici loghi per un uso iniziale e non professionale, e che possono poi essere acquistati nel caso un ipotetico cliente voglia farlo.
Un passo alla volta
Per questo nuovo post ho pensato a un'ipotetica attività che si occupi della creazione/trattazione/rivendita di due particolari tipi di calzature: zoccoli e pantofole. La scelta del nome è stata il primo step. E che cosa ho scelto? Il nome lo hai probabilmente già scorto in copertina: “Secsy”. Appropriato? Lascio a te scegliere. Ma andiamo oltre.
Dopo aver scelto il nome, ho deciso di utilizzare un font adatto per realizzare la veste grafica. In questo caso, il progetto aveva uno stile molto “commerciale”, semplice e dal layout abbastanza immediato. Vediamo la manciata d'ipotesi che ho trovato.
Ogni nome è stato creato con un font differente. Ripassando, il “font” altro non è che l'insieme di caratteri tipografici di uno stesso tipo, o ancora meglio il file che ne permette l'installazione e il successivo utilizzo. Andando nel sottile, spesso s'intercambia l'espressione “carattere tipografico” con quella di “font”, sebbene il “carattere” sia la singola unità (per esempio “a”, “2”, “k”, ecc). Realizzerò in futuro un post per cercare di far chiarezza su questo marasma di termini, dove in realtà l'inglese sembra aiutare più dell'italiano. Ma ho anche parlato di “tipo di carattere tipografico”: e questo cosa sarebbe? Ti rispondo che sarebbe lo “stile” utilizzato per tracciare ("disegnare") la forma dei caratteri (caratteri che vengono intesi come lettere, numeri o, ad esempio, segni di punteggiatura).
Quale ho scelto per questo nuovo episodio? In verità ne ho scelti due: ho usato uno dei font visti sopra per la veste grafica del nome, e un secondo – anch'esso presente tra i font mostrati – per realizzare la scritta descrittiva del tipo di attività.
Il grosso era fatto... o forse no. Dovevo creare un pittogramma, ma in questo caso non ho optato per un pittogramma distintivo di quelli che possono essere considerati marchi di per se stessi (per capire quello di cui sto parlando, pensa alla F di Facebook, alla M di Mcdonald, o a quella specie di accento usato nel marchio Nike). Ho invece ricreato la sagoma di una calzatura e ne ho ripreso una parte. Prima, basandomi su una bozza a matita
e poi creando un tracciato in formato vettoriale a partire da alcune forme
il tutto grazie al programma di grafica vettoriale open-source che utilizzo, INKSCAPE.
E infine ho accorpato il tutto, creando due varianti differenti dello stesso logo completo. La prima a maggior asse verticale, la seconda a maggior asse orizzontale.
Non mi sono soffermato sui colori, ma ne ho trovati un paio che potessero andar bene per la presentazione qui su Hive. Che sia piacevole o meno non posso dirlo: lascio a te il parere.
Arrivati
Anche per questa volta ho terminato. Come per i precedenti post targati LOGOCREATION, ti prego di rammentare che: il nome “Secsy” non ricalca soggetti esistenti, né si riferisce ad alcunché di reale. In queste mie iniziative propongo abbinamenti spesso e volentieri paradossali, in forte contrasto tra loro, oppure dai toni ironici. Lo sottolineo: i termini usati non vogliono essere offensivi in alcun modo, ne ledere i diritti di alcuno.
Spero di averti lasciato un sorriso o qualche spunto. Ti do appuntamento a un prossimo episodio che pubblicherò nelle future settimane. Altri loghi sono già pronti per essere sfornati.
Ciao e alla prossima!
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