Grazie🐣
Sai com'è: purtroppo capita che le discussioni in famiglia che nascono per mere cretinaggini abbiano il loro background nella difficile situazione lavorativa o economica (cioè i principali villani). Occhio, non dico che sia il vostro caso (tranq., non intendo assolutamente impicciarmi sul motivo: non sono affari miei, ma la mia è solo una constatazione generale di circostanze presenti dacchè mondo è mondo). Giusto ieri leggevo in un forum in cui mi ero iscritta tanti anni fa di litigi in famiglia che nascono perchè il pargolo o il coniuge o altro familiare convivente ha fatto una spesa, per quanto piccola, ritenuta inutile dal genitore o dallo zio o dal fratello o dal coniuge. Il più lampante motivo sta nelle entrate irrisorie che non permettono di arrivare a fine mese (o peggio, a metà del mese) e quindi ogni spesa che un familiare ritiene superflua, ma l'altro indispensabile per divergenza di vedute, scatena la lite (anche se i familiari si vogliono comunque bene davvero). E dalle mie parti accadeva per molto, molto meno: bastava la semplice spesa superflua e basta, in una famiglia dove a fine mese si arrivava senza pensieri, persino in famiglie benestanti (anche se qui, per meglio dire, i figli evitavano a priori di litigare con i genitori o adeguandosi supinamente o cercandosi un lavoro prima di subito).
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In realtà si trattava di tutt'altra cosa. ed era veramente una cavolata di proporzioni immani, della della quale però, a causa di un po' di nervosismo mio, per via della situazione lavorativa, e di entrambi perché mia figlia non è in formissima, abbiamo finito per fare qualcosa di più grande del dovuto.
Fortunatamente, però, le cose si sono appianate in maniera abbastanza veloce, e di conseguenze è tornata a regnare una relativa tranquillità, anche se ammetto che, dà un po' di tempo, sono decisamente molto più nervoso del solito, perché ormai stanco di una situazione, che si sta trascinando da fin troppo tempo, e che richiede di trovare una soluzione di quale tipo il più velocemente possibile.
In questo caso, effettivamente, si può riconoscere, un po', la situazione dalla quale parlavi tu nel tuo commento che, effettivamente, guardandosi in giro, si può vedere in molte situazioni quotidiane con le quali tutti noi possiamo avere a che fare, visto che, comunque, va a toccare un argomento piuttosto delicato, soprattutto visto il periodo che stiamo attraversando, che non è certamente dei più felici.
Ma in fondo credo che sia un settore, chiamiamolo così, che non è solo di questa epoca, ma che anche in passato, probabilmente, in tanti abbiamo vissuto, visto che mi ricordo perfettamente che, anche quando ero bambino, i soldi finivano per essere un argomento piuttosto delicato, tanto più visto che, in famiglia, l'unico a lavorare in regola era mio padre, che, comunque, ha tirato, su tanto me, quanto mia sorella, cercando di fare sì che non ci mancasse mai nulla, con l'aiuto di mia madre che arrotondava come poteva.
Cosa della quale, ovviamente, gli sono, e gli sarò, sempre grato, e che forse, quando ero piccolo, non comprendevo appieno quanto mi riesce di fare ora, dove le parti si sono invertite.
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Purtroppo, ahinoi, apprezziamo parecchio di quanto i nostri vecchi si rimboccassero le maniche e si sacrificassero per noi solo quando arriviamo ai novant'anni per gamba. Nel mio caso, idem e quanto avrei voluto capire a tempo debito! Mio padre, prima di andare in pensione (ai beati tempi in cui un uomo ci andava a soli 55 anni!), svolgeva un secondo lavoro nella raccolta del cartone. Mia madre era gravemente disabile fisica, quindi per lei lavorare era impensabile, ma siccome da giovane era stata insegnante di taglio e cucito (ai suoi tempi in cui, quando andava bene, la licenza elementare era lo standard per l'italiano medio e quando andava male, nemmeno quella, si era diplomata in seguito a mille salti mortali), si dava parecchio da fare per risparmiare sull'abbigliamento per la famiglia (a dispetto della disabilità, detestava rimanere inattiva, avendoci tra l'altro una gran paura di immobilizzarsi). E mentre c'era, s'improvvisava pure parrucchiera, sia per me, che per se stessa (per mio padre non ce n'era bisogno, avendoci una pelata quasi completa🤣. In fin dei conti, sempre di forbici e misure si trattava:
Dopotutto, da ragazza già prendeva mia zia per farle da cavia (trattandosi di una sorellina minore di quasi dieci anni), quindi aveva imparato bene a tagliare i capelli:
Insomma: mentre le mie compagne di scuola sborsavano fior fiore di quattrini tra boutique e parrucchiere (curiosissimo: pur vivendo in un'area geografica dove il piemontese medio compra a malapena alimenti e se potesse, non spenderebbe nemmeno per quelli, finivo sempre in scuole e istituzioni extrascolastiche dove i compagni di viaggio di turno spendevano e spandevano neanche fossero stati milanesi (a Milano la cultura è decisamente spendereccia), a noi erano tutti quattrini che restavano in tasca. Così facendo si poterono liberare prestissimo del mutuo dell'appartamento e nel frattempo potevano pagarmi scuole, corsi di musica, palestra e viaggi studio all'estero. Ma purtroppo ho capito solo dopo i 30:
!BEER
Ps.: mi stavo scordando: come sta la tua bimba?