Nell'articolo di delucidazione illustrerò per bene dove vivo e spero leggano. Anzi, se ne avrò il tempo, onde evitare qualsivoglia inconveniente, farò una pubblicazione in quel delle nuvolette (ho giusto una foto apposita tra quelle scattate a Conservatória e ci sono nuvole) prima di fare qualsiasi altro, dove scrivo rigorosamente in Spanglish.
Per 74% e 26% intendi che l'ultima cifra se ne va di tasse? Cavoli, per soli 2000 euro a fronte dei 35K da noi in un mese quale cifra minima per essere tassata (considerando che lo stipendio minimo sindacale è 1302 -in moneta locale-). Il lavoro femminile purtroppo per i datori di lavoro significa spesso maternità da pagare con annessi e connessi e dato il gatto che si morde la coda (balzelli vergognosi, che comunque non giustificano le politiche discriminatorie se il datore di lavoro è un'impresa gigantesca, eventualmente ramificata pure all'estero, poi ovvio che a fronte del sistema tributario una piccola e pure media impresa italiana non ce la fa). Quest'altra del lavoro in regime di schiavitù specie nel caso degli uomini (ma pure certe donne, a seconda dell'occupazione) è piaga antica, che fino ai tempi di mia madre non faceva distinzione di sesso nè di razza nè di età. È proprio la cultura a essere per troppi versi bacata (figuriamoci se si sognano di imitare i paesi virtuosi nordici e quando mai).
!PIZZA
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