L'ALBA DELLE NOTTI

in Olio di Balena3 years ago

Scrissi questa poesia nel lontano 2003 per un concorso dal vivo (Il naufragar m'è dolce), dove bisognava recitare le proprie creazioni, arrivai secondo e venne pubblicata in un'antologia di poemi italiani di giovani emergenti.

Buona lettura

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(Foto scattata in Abruzzo all'alba nel 2019)


Con il raggio che avanza la notte cambia stanza,
son colori quei bagliori che dal nulla escon fuori,
prendon forza e vigore, poi...nascono...come fosse amore.
Lui sboccia, mentre i raggi escon fuori come una doccia,
una lacrima di sole fa svegliare mille viole,
un sorriso poi di luce rompe la beata pace,
pace intesa come sonno, che risveglia tutto intorno.
Cento mille poi milioni gli occhi aperti...
volti ormai, pronti al giorno, preganti che il mattino nuova luce porti.
Canzonette di uccellini dolci come dei bambini,
che descrivon la salita della luce a nuova vita,
con vocine piene di rime sopraffine questi dolci animaletti fan alzar tutti dai letti,
chi sbadiglia e poi baccaglia e chi invece ricomincia a viver con voglia scacciando via la noia.
Forza in piedi pelandroni!urla il babbo ai suoi bambini,
mentre in un altra stanza ,la madre, di latte colma una tazza.
Ricomincia così la vita, c'è chi ancora non l'ha vissuta, direi tutti...
c'è chi vive nelle notti...
senza luce, con la pace, c'è chi giace e chi invece vita attiva produce.
Chi crea pensieri, chi cammina per sentieri e chi ama sempre più di ieri,
notte in amore di dolce cuore che vibra, quasi come cobra,
estasi di pensieri, baci sguardi e lunghi amori.
Fai silenzio per favore, abbi rispetto per chi usa il cuore,
se sei freddo o forse spento il tuo lamento dentro non sarà mai un pentimento,
così sei, così sarai, una notte...forse un giorno, morirai.
Resterà di te un ricordo, una luce che giace e non pervade ma cade,
torneranno gli uccellini, i tramonti e i bei mattini,
nasceranno nuove vite di cui molte resteran vuote,
ma la tua, triste ometto, col dovuto rispetto ricorda che è finita,
l'hai sprecata...non rubata, ne fuggita, solamente mai creata.