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RE: Questi sono i veri lavori

Ciao @fedesox, a costo di fare la figura del troll (cosa che, ovviamente, non è il mio intento) devo dissentire: non è corretto dire che un voto è dato dal hashrate e tanto meno che 1 cpu = 1 voto.
I miner non votano: chi vota sono i nodi come puoi vedere in questo post che parla dei misunderstanding della POW.

Il nodo quindi è fondamentale per la stabilità e per la decentralizzazione della rete. Non è entusiasmo. Io ho a casa un nodo perchè voglio far parte di questa nuova forma di democrazia digitale e perchè se verranno proposte iniziative di censura voglio essere uno di coloro che non le accetteranno ed i miner dovranno fare ciò che io, Vittorio, gli sto dicendo di fare insieme a milioni di persone.

Come dicevo, e mi sembra di capire che siamo d'accordo, il 51% è tecnicamente possibile ma poco attraente.
Soprattutto in un sistema dove l'hashrate è così imponente come in BTC.

Hive è un sistema che adoro e non entro nemmeno a discuterne gli algoritmi di consenso.
Il caso steem ha fatto crollare quella crypto ed anche in quel caso si è visto la forza della comunity e della blockchain.

Per concludere rinnovo 1mb come limite importante per avere tutti in casa un nodo e quindi, non concordo nemmeno su hashrate come sistema politico per promuovere il layer 2.
Per altro un altro fenomeno auspicato dai più è una ossificazione del protocollo sul layer 1.
Un qualcosa di simile a ciò che è successo per il TCP/IP. Se il layer1 dovesse "fermarsi" a questo punto potrebbero proliferare (cosa che sta già accadendo) tanto layer 2 (tipo lightning) quanto side chains (tipo liquid) al pari di HTTP o FTP o SMTP che si basano su TCP/IP.

E' una strada molto differente dalla POS e che personalmente condivido ed amo tanto quanto la politica portata avanti da Hive.
Il problema di Hive, come detto spessissimo nei miei interventi è la mancanza di interazione tra gli utenti e la proliferazione di post a basso valore aggiunto ma... questo... è decisamente un altro argomento.

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Il nodo quindi è fondamentale per la stabilità e per la decentralizzazione della rete. Non è entusiasmo. Io ho a casa un nodo perchè voglio far parte di questa nuova forma di democrazia digitale e perchè se verranno proposte iniziative di censura voglio essere uno di coloro che non le accetteranno ed i miner dovranno fare ciò che io, Vittorio, gli sto dicendo di fare insieme a milioni di persone.

Nell’articolo si parla solo di softforks, compatibili con l’unica implementazione che hai sul nodo sicuramente anche tu, che è Bitcoin Core.

L’unica volta che si è tentato un hard fork invece con BIP101 su XT con larga maggioranza di consensi della community si è subìto un attacco ddos.

Nel 2017 BCH è andato vicino a reclamare il brand, il problema è che anche se molte whales e entusiasti dei primi tempi riconoscono BCH come Bitcoin, il mercato è pur sempre denominato in dollari quindi, in mano a Wall Street, che ha pieno interesse a portare avanti 1mb blocks, second layers custodial e IOUs piuttosto che peer to peer cash.

Monero e BCH sono i più attaccati non a caso.