Lactose Intolerance - part two (ENG/ITA)

in Discovery-it3 days ago

Lactose Intolerance (ENG)

It's always interesting to study the history of lactose intolerance; it's fascinating because it intertwines evolutionary biology, human migrations, and cultural changes, such as dairy farming and milk consumption.

Let's start by saying that, from an evolutionary perspective, lactose intolerance is the natural state for a large portion of the world's adult population. In mammals, lactase production naturally decreases after weaning, because they no longer need to digest breast milk.

Therefore, lactose intolerance is "normal" in evolutionary terms. The exception is lactase persistence, i.e., the ability to continue digesting lactose into adulthood.

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Between 7,000 and 10,000 years ago, with the introduction of livestock farming and pastoralism in the Neolithic (particularly in Europe, the Middle East, and North Africa), some populations began consuming milk even as adults.

In response to this new diet, a genetic mutation in Northern European shepherds allowed them to continue producing lactase into adulthood. This mutation spread rapidly, as it offered nutritional advantages in environments poor in other food sources.

This discovery comes directly from historical sources. Peoples such as the Romans and ancient Greeks often preferred cheese to fresh milk, precisely because it was more digestible (lactose levels decrease in aged cheeses).

In ancient texts, there is almost no mention of the consumption of fresh milk as adults, confirming that it was not the norm.

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Lactose intolerance as a medical condition was only described in the 20th century, thanks to studies on digestion and an understanding of the role of lactase.

In the 1950s and 1960s, the term "lactose intolerance" began to be used, and the first diagnostic tests were developed. From then on, clinical awareness increased, thanks in part to globalization and contact between populations with different dietary habits.

So how can this disorder be treated? There are several fronts of attack.

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First, of course, follow a low-lactose diet, avoiding or completely eliminating dairy products. Fortunately, lactose-free products are increasingly available in supermarkets.
You can also take lactase supplements before meals to aid lactose digestion.

In my opinion, however, the best option is to turn to alternative foods. Plant-based drinks are naturally lactose-free and have excellent nutritional values. Even some aged cheeses naturally contain very little lactose and can be consumed by those with lactose intolerance.

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Yes, today there are many tasty and nutritious alternatives that allow you to live peacefully without sacrificing the pleasures of food.

We mentioned plant-based drinks. Soy milk, for example, is rich in protein and is a good nutritional alternative to milk. Almond and oat milk, on the other hand, are creamy and have a sweet, delicate flavor. Coconut milk is fragrant and full-fat, suitable for sweet and exotic recipes. Be careful, however, that these alternatives have no added sugars and are neutral.

Aged cheeses that can be consumed by those with lactose intolerance include Parmigiano Reggiano aged 24-30 months, Grana Padano, aged Pecorino, and spicy Gorgonzola.

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Furthermore, in Italy, lactose-free options are already present in our traditional cuisine. Some recipes include pasta with tomato sauce, Tuscan-style lentil soup, Venetian-style rice with peas, fruit sorbets, and most fish dishes.

I'm sure you know someone lactose intolerant among your friends and family. We hope you enjoyed this insight into the diet and learned something new about it.

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Intolleranza al lattosio (ITA)

È sempre interessante studiare la storia dell’intolleranza al lattosio, è affascinante perché intreccia la biologia evolutiva, le migrazioni umane e i cambiamenti culturali, come l’allevamento e il consumo di latte.

Iniziamo col dire che dal punto di vista evolutivo, l’intolleranza al lattosio è lo stato naturale per gran parte della popolazione mondiale adulta. Nei mammiferi, la produzione di lattasi diminuisce naturalmente dopo lo svezzamento, perché non serve più digerire il latte materno.

Quindi, l'intolleranza al lattosio è "normale" in termini evolutivi. L’eccezione è la persistenza della lattasi, cioè la capacità di continuare a digerire il lattosio in età adulta.

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Tra 7.000 e 10.000 anni fa, con l’introduzione dell’allevamento e della pastorizia nel Neolitico (in particolare in Europa, Medio Oriente e Nord Africa), alcune popolazioni hanno iniziato a consumare latte anche da adulti.

In risposta a questa nuova dieta, una mutazione genetica nei pastori del nord Europa ha permesso di continuare a produrre lattasi anche in età adulta. Questa mutazione si è diffusa rapidamente, poiché offriva vantaggi nutrizionali in ambienti poveri di altre fonti alimentari.

Questa scoperta ci arriva direttamente dalle fonti storiche. Popoli come i Romani e i Greci antichi spesso preferivano il formaggio al latte fresco, proprio perché più digeribile (il lattosio diminuisce nei formaggi stagionati).

Nei testi antichi non si parla quasi mai di consumo di latte fresco da adulti, a conferma che non era la norma.

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L'intolleranza al lattosio come condizione medica è stata descritta solo nel XX secolo, grazie agli studi sulla digestione e alla comprensione del ruolo della lattasi.

Negli anni '50 e '60 si cominciò a usare il termine "intolleranza al lattosio" e nacquero i primi test diagnostici. Da qui in poi, aumenta la consapevolezza clinica, anche grazie alla globalizzazione e ai contatti tra popolazioni con diverse abitudini alimentari.
Come fare quindi a trattare questo disturbo? Ci sono diversi fronti di attacco.

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Innanzitutto, ovviamente, seguire una dieta a basso contenuto di lattosio, evitando o eliminando totalmente i latticini. Fortunatamente ci sono anche prodotti privi di lattosio, che sono sempre più diffusi nei supermercati.

C’è anche la possibilità di assumere integratori di lattasi prima dei pasti, proprio per aiutare la digestione del lattosio.

Secondo me, tuttavia, l’opzione migliore è quella di orientarsi verso gli alimenti alternativi. Le bevande vegetali non contengono naturalmente lattosio e hanno ottimi valori nutrizionali. Anche alcuni formaggi stagionati hanno per loro natura pochissimo lattosio e possono essere consumati dagli intolleranti.

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Esatto, oggi ci sono molte alternative gustose e nutrienti che permettono di vivere serenamente senza rinunciare al piacere del cibo.

Abbiamo menzionato le bevande vegetali. Il latte di soia, ad esempio, è ricco di proteine ed è una buona alternativa al latte a livello nutrizionale. Il latte di mandorla e di avena, invece, sono cremosi e con sapore dolce e delicato. Il latte di cocco è profumato e grasso, adatto per ricette dolci ed esotiche. Fai attenzione però che queste alternative non abbiamo zuccheri aggiunti, ma siano neutre.

I formaggi stagionati che possono essere consumati dagli intolleranti al lattosio, invece, sono per esempio il parmigiano reggiano stagionato 24-30 mesi, il grana padano, il pecorino stagionato e il gorgonzola piccante.

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Inoltre, in Italia, quindi le opzioni senza lattosio sono già presenti nella nostra cucina tradizionale. Alcune ricette sono per esempio la pasta al pomodoro, le zuppa di lenticchie alla toscana, il riso con i piselli alla veneta, i sorbetti alla frutta e la maggior parte dei piatti a base di pesce.

Sono sicuro che anche tu conosci una persona intollerante al lattosio nella tua cerchia di amici e familiari. Speriamo che questo approfondimento sulla dieta ti sia piaciuto e che tu abbia imparato qualcosa di nuovo su questo argomento.

Sources - Fonti :
https://www.humanitas.it/malattie/intolleranza-al-lattosio/
https://www.santagostino.it/magazine/intolleranza-al-lattosio/

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Sempre più persone sono intolleranti!

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