Automobili e percorsi di vita

in #ita6 years ago (edited)

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Negli scorsi giorni la mia Astra ha ufficialmente terminato la sua più che rispettabile e quasi ventennale attività. Era da qualche tempo che il motore dava segni di malfunzionamento ed era chiaro che ormai aveva al massimo qualche mese di vita, visto che il costo della riparazione era a questo punto maggiore di quello dell'auto stessa.
Questo non mi ha scoraggiato dal continuare ad usarla, nella speranza che non mi mollasse nel bel mezzo del nulla o forse peggio ancora in mezzo al traffico.
Il motore orfano di un cilindro è riuscito a spingere ancora per qualche settimana fino a quando, proprio mentre cercavo di parcheggiare vicino casa in salita e in retromarcia ha ceduto; ormai non riusciva più a spostare quei 1615 kg di metallo, plastica, gomma vulcanizzata e quant'altro, compito infausto che è toccato alle mie braccia al fine di sistemarla alla "bene e meglio" lungo la strada, visto che gli ultimi disperati tentativi di rianimarla erano miseramente falliti.
In quel momento mi sono dovuto arrendere al fatto che il motore non avrebbe mosso più di un centimetro quell'auto.

Riflettendoci la macchina cessa la sua attività proprio in un momento in cui sembra terminata anche una fase della mia vita, cosa resa ancora più curiosa dal fatto che l'avevo acquistata quasi dieci anni prima, proprio quando questa fase stava iniziando.

Secondo gli psicoanalisti l'automobile rappresenta simbolicamente il modo in cui conduciamo la vita individuale, ed in effetti le automobili possedute, che nel mio caso sono state due, sembrano essere state entrambe dei feticci di un rito di passaggio che mi hanno trasportato da un periodo della vita all'altro.

La prima volta che guidai un' automobile accadde in modo inaspettato. Un giorno, quando avevo più o meno 18 anni, mio padre mi disse semplicemente: "andiamo a fare un giro in macchina", ma solo quando arrivammo davanti l'auto e mi disse di sedermi sul lato guidatore capii improvvisamente che stavo per far spostare per la prima volta una quattroruote, provando quell'incomparabile mistura di eccitazione e paura che accompagna le prime volte.
Iniziai quindi a condurre la mia vita verso la maturità su una già per l'epoca vetusta Renault 18, una macchina che già allora mi sembrava molto buffa, ma quantomeno ammaccandola per "inespertizia" non potevo fare un gran danno, considerando che guidavo sotto lo sguardo critico di mio padre sempre pronto a sottolineare ogni sbaglio.

Renault 18
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Dopo le prime esitazioni imparai maneggiare adeguatamente la vecchia berlina, cosa che mi rese possibile successivamente fare solo qualche giro con l'auto della scuola guida, giusto per prenderne confidenza dando anche da privatista l'esame teorico che riuscì a superare al primo colpo facendo solo tre errori sui quattro disponibili. Anche mio padre ne fu sorpreso.

Presa la patente ebbi la grande fortuna di avere subito una macchina e anche carina per il periodo, che ancora oggi rimane l'auto a cui sono più legato. Si trattava di una Fiat Uno 1.0 bianca adeguatamente tamarrizata dal precedente proprietario con cerchi in lega, fari antinebbia (a causa dei quali mi fecero anche una multa perché lasciati accessi in condizione di normale visibilità), finta marmitta sportiva e nientepopodimeno che vetri elettrici che si potevano attivare anche a macchina spenta.

Fiat Uno
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L'utilitaria mi permise di fare un bel figurino coi miei amici e di iniziare a potermi muovere con autonomia, trasportandomi verso la vita adulta e accompagnandomi negli anni successivi in tutte le tipiche esperienze che si fanno dalla maggiore età in poi.
La Uno ha resistito circa 10 anni e quando è arrivata al capolinea ho avuto la fortuna di poter acquistare un'altra macchina.

Questa volta invece presi un Opel Astra 1.4 usata ma in ottimo stato.


Opel Astra
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Era una macchina più grande, più comoda e più veloce; solida e affidabile come ci si aspetterebbe da un auto tedesca, anche se aveva già i suoi Km, e soprattutto mi permetteva di fare agevolmente viaggi su lunghe distanze cosa che mi tornava particolarmente utile visto che stavo per trasferirmi in una grande città in cui sarebbe iniziata quella nuova fase che avrebbe portato a notevoli cambiamenti nella mia vita e che ora è terminata chiedendomi a questo punto, in un periodo cosi incerto come questo, tra le tante strade della vita quale mi toccherà percorrere e quale mezzo mi accompagnerà in questo percorso.


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Grazie per la lettura!

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Capisco le tue emozioni.. di auto ne ho cambiate tante e con ognuna ho avuto un rapporto particolare, al punto da conservare un ricordo di tutte loro.

Eh già @miti, si crea un legame con ciascuna di essa. Grazie per il commento!

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