"La principessa triste", "la principessa del popolo", un animo estremamente filantropico o un'astuta calcolatrice?
Comunque la si voglia dipingere Lady Di rimarrà inevitabilmente impressa nelle menti e nel cuore di innumerevoli persone, che l'abbiano vissuta o che ne abbiano solo sentito il racconto e visto immagini da reportage, nessuno, come scrive Caprarica, potrà non ricordare cosa stava facendo nel momento in cui giunse la notizia del fatidico schianto sotto il tristemente noto Ponte de l'Alma a Parigi.
Ero indeciso se immergermi o meno nella lettura di queste pagine; ho idealizzato Diana vedendola da bambino nei servizi alla tv, ma era, appunto, lo sguardo di un bambino difronte a quella che sentiva chiamare principessa. Da adulto ho poi dato sfogo a quella curiosità che risiedeva in me verso questo personaggio e tra le tante ricerche é stato facile imbattersi in tesi assurde e frivoli pettegolezzi, temevo di trovarmi a leggere lo stesso tipo di vano reportage.
Ne sono rimasto invece colpito in maniera estremamente positiva. Senza pettegolezzo alcuno ma con dovizia di particolari puramente giornalistici, Caprarica si dedica a raccontare semplicemente dei fatti, accadimenti che hanno avuto come protagonista Diana fino al suo triste e noto epilogo. Questa finestra che il nostro corrispondente da Londra ci offre sulla vita di Diana Spencer, l'incantevole principessa di Galles, é estremamente obiettiva, toccherà poi al lettore disegnare o ridisegnare nella propria mente e nel proprio cuore l'immagine di questa donna... perché in fondo ciò che prima di tutto traspare é proprio che questa icona altro non era che una donna.
Se resterà la principessa triste? Se sarà invece stravolta l'idea che avevate della bella e intelligente Lady Di? A voi scoprirlo... e custodire o condividere con amici e lettori la vostra idea.
Alla prossima lettura