Rubrica SALUTE&BENESSERE - #3: Dimagrire mangiando a volontà è possibile

in #ita6 years ago

Dopo molta attesa, rieccoci all’appuntamento della rubrica Salute&Benessere!  Nel numero precedente abbiamo compreso quanto il sale da cucina sia dannoso anche se utilizzato in maniera esigua e se non l’hai ancora letto e pensi che quella poca aggiunta sia davvero innocua ti consiglio di leggerlo cliccando qui. Proseguiamo il nostro cammino verso un’alimentazione consapevole scardinando oggi il concetto delle calorie, su cui si basano la maggior parte delle diete, per introdurre quello sugli ormoni.  Dimagrire mangiando senza tenere conto delle quantità e delle calorie è possibile. Attuando un approccio biochimico possiamo servirci del cibo come regolatore di tutti quegli ormoni che vanno a stimolare direttamente o indirettamente un processo dimagrante preservando la nostra salute.  

LA FANDONIA DELLE CALORIE

Siamo proprio sicuri che per dimagrire è necessario mantenere un apporto calorico inferiore al proprio fabbisogno? Per capirlo bisogna partire dalle basi e fare un salto indietro nella storia. 

 Il valore calorico degli alimenti fu misurato con l’ausilio della bomba calorimetrica: il cibo viene dapprima disidratato, poi immesso nel contenitore assieme ad una quantità di ossigeno ed infine viene fatto bruciare. Il termometro posto all’interno misura la variazione di temperatura dell’acqua che circonda il contenitore: 

la caloria è la quantità di calore utile per innalzare da 14,5 °C a 15.5 °C 1 kg d’acqua. 

Ad esempio, se bruciamo 1 gr di albicocca disidratata e la temperatura sale di 3 °C, significa che 1 gr di albicocca corrisponde a 3 kcal.  La definizione la si deve a James Prescott Joule che, grazie al suo mulinello, sperimentò per primo il concetto di caloria, ma i valori del potere calorico dei cibi furono stilati circa 40 anni dopo, nel 1890, da Wilbur Atwater, attraverso appunto l’uso della bomba calorimetrica.  

I risultati dei valori ottenuti su cui poggiano tuttora la maggior parte delle diete sono i seguenti: 

  • 1 grammo di lipidi produce 9 kcal
  • 1 grammo di glucidi produce 4 kcal
  • 1 grammo di proteine produce 4 kcal

La prima domanda che sorge spontanea è: come si può paragonare la complessità del corpo umano ad un bruciatore? Noi non bruciamo bensì metabolizziamo, ovvero al nostro interno avvengono reazioni chimiche. Nel suo primo libro il dottor Alberico Lemme, farmacista esploratore consulente alimentare tanto contestato nei salotti televisivi quanto formidabile genio in tema di nutrizione biochimica, a seguito di un ragionamento certosino sui vari significati di energia, calore, temperatura e combustione, nonché sui principi della termodinamica, afferma che l’errore alla base sta nell’utilizzare tipi di energia differente con la stessa unità di misura (la caloria). Nello specifico, recrimina alla dietologia classica di trattare in egual modo le reazioni di ossidazioni del glucosio: quella di combustione (bomba calorimetrica) produrrebbe energia termica e luminosa mentre quella all’interno del nostro corpo (nel mitocondrio della cellula) energia chimica. Essendo la macchina umana ben più complessa di un calorimetro, si evince ulteriormente la limitatezza di un paradigma troppo semplicistico, anteponendo oltretutto un concetto quantitativo piuttosto che qualitativo.

Lasciamo parlare le immagini. Quale cibo potrebbe farci ingrassare? Quello con più o meno Kcal?

Secondo voi mangiare questi due cibi è la medesima cosa? Forniscono davvero la stessa energia? Certo che no, eppure i loro apporti calorici sono identici.

Stando alla dietologia classica, se volessimo dimagrire dovremmo introdurre meno Kcal rispetto quelle del nostro metabolismo basale, ovvero quel dispendio energetico di cui avrebbe bisogno il nostro corpo per soddisfare le funzioni vitali a riposo. Vi siete mai chiesti come è calcolato il metabolismo basale? I coefficienti standard inseriti nelle formule per il calcolo sono risultati che poggiano sull’assunto della calorimetria indiretta, ovvero partono dal concetto che la produzione di energia dipenda dalla quantità di ossigeno spesa. 

Vi sono tre formule nelle quali vengono moltiplicati questi coefficienti:

  • Equazione di Schofield: tiene conto di peso corporeo, sesso e fascia d’età
  • Formula di Harris & Benedict: tiene conto di peso corporeo, sesso, fascia d’età e altezza del soggetto
  • Equazione di Grande & Keys: utilizzata soprattutto dagli atleti in quanto il parametro di riferimento utilizzato è il peso della massa magra.

Come è possibile allora che due persone dello stesso sesso, stessa età, mettiamoci pure della stessa altezza, rifornendosi del medesimo introito giornaliero consigliato dimagriscano o ingrassino in maniera diversa? Stando alle formule di cui sopra, io personalmente necessiterei di 1.268 Kcal giornaliere, pertanto ipotizzando di  introdurne solo 1.000 – a parità di attività quotidiane - dovrei dimagrire. 

Perché con un menu da 1.461 Kcal calo di 700 gr mentre con il secondo da 969 Kcal aumento di 1.200 gr? 

“Semplice”, perché la caloria non c’entra nulla con tutte le reazioni avvenute all’interno del mio corpo!  Per darvi un riferimento di paragone temporale, i valori attraverso i quali si basano la maggior parte delle diete odierne risalgono all’epoca in cui Guglielmo Marconi brevettò la radio, i fratelli Lumière proiettarono la prima pellicola cinematografica e solo qualche decennio prima Darwin formulò la teoria della specie… e purtroppo non sono stati più rivisitati. La scienza è proprio la prima ad asserire che non viene mai dimostrata la verità assoluta bensì il risultato meno errato, giusto per non essere presuntuosa e rimanere coerente con il proprio obiettivo legato all’evoluzione, pertanto in molti ci potremmo chiedere come mai a distanza di circa 150 anni e innumerevoli constatazioni del fallimento dell'uso della caloria sul corpo umano, questa funga ancora da perno per perdere peso.

IL PARADIGMA ORMONALE

Il cibo inibisce o stimola la produzione di ormoni che influenzano le sorti del nostro peso e, quindi, della nostra salute.  Per esempio, l’insulina inibisce i processi catabolici, ovvero è l’incriminata numero uno per la formazione di adipe (grasso) e viene principalmente scatenata dal glucosio. Vi sono però anche alcuni aminoacidi che ne provocano indirettamente la secrezione: la lisina, la leucina e l’arginina, principalmente di origine proteica; questo è uno dei motivi per i quali bisognerebbe fare un’ulteriore distinzione, in fase di dimagrimento, tra vari tipi di carne, pesce e anche legumi: mangiare una buona tagliata, la sera, non equivale a delle fette di tacchino, nonostante sempre di proteine stiamo parlando, poiché gli apporti dei nutrienti sono diversi, pertanto diversa sarà la reazione scatenata all’interno del nostro corpo.

L’effetto dimagrante si otterrà invece con l’antagonista dell’insulina, il glucagone, inibito ovviamente dagli zuccheri e stimolato da aminoacidi quali l’asparaginina (contenuto in asparagi, pollame), l’alanina (uova), il triptofano (legumi, carni quali l’agnello, cacao). 

Nella seconda parte entreremo nel dettaglio di questi ormoni e di tutte le altre variabili funzionali al dimagrimento. Stay tuned!

Fonti

  • A. Lemme, L'uomo che sussurrava ai ciccioni, 2008
  • Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione CREA
  • Grande F, Keys A. Body weight, body composition, and calorie status. In R. S. Goodhart and M. E. Shils, eds. Modern nutrition in health and disease, 1980. 
  • Energy Requirements of Adults, Report of a Joint FAO/WHO/UNU Expert Consultation, FAO 2004 
  •  A Biometric Study of Basal Metabolism in Man. J. Arthur Harris and  Francis G. Benedict, 1919 
  •  United States Department of Agriculture USDA
  •  Introduzione alla biochimica di Lehninger, David L. Nelson, Michael M. Cox, 2015

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  1. Rielaborazione personale da layout privo di copywrite, Canva
  2. Disegno a matita a mano libera
  3. Elaborazione personale da immagini acquistate, Canva
  4. Elaborazione personale da immagini acquistate, Canva
  5. Scritto manuale a matita e penna.


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Complimenti Clode, un gran bell'articolo. Il mondo delle diete è variegato e confuso, meglio far chiarezza andando a toccare i punti focali.
Attendo impaziente il seguito 😉

Grazie @sarabelardo! Brava, hai centrato il mio intento 😉

Completissimo e bellisimo questo articolo....
Nozioni utili e precise.....
Per quanto corretto l'approccio "teorico" di Lemme, dal punto di vista pratico è difficile cucinare e mangiare spaghetti aglio e olio e peperoncino o cipolle a colazione, ma con le modifiche giuste saper mangiare e dimagrire non è poi così difficile...

Caro @franky4dita... Grazie di cuore per il tuo apprezzamento! Concordo con te nella difficoltà iniziale di mangiare cibi insoliti la mattina, oltre che l’eliminazione di sale e zuccheri aggiunti... ma dopo due settimane non sono più riuscita a tornare indietro. È una questione soprattutto di abitudine e questo me l’ha confermato la mia Piccolina 🙂 Grazie di essere passato 🙏🏻

Figurati cara... Per me, quello della nutrizione è un argomento caro. Aspetto di vedere il seguito e magari preparerò un articolo su un particolare tipo di dieta (che dura qualche giorno) se fatta ogni 2 o 3 mesi e che reputo molto valida per svariati motivi. Mi riferisco alla dieta del Prof. Longo.

@franky4dita si, conosco la dieta di Longo e ho testato anche quella. Valida per molti aspetti ma ha delle lacune che a mio avviso non possono essere trascurabili. Magari ci faccio un post

Finalmente un post che inizia a fare chiarezza su un argomento così pieno di contraddizioni come quello dell'alimentazione. Complimenti, non vedo l'ora di leggere il seguito!

Grazie @lymph07! Hai proprio detto bene, un mondo pieno di contraddizioni ancora

Complimenti per il post, ma in particolare per l’accuratezza e allo stesso tempo la semplicità con cui lo hai curato, veramente bello (anche esteticamente, meravigliose le immagini) ed interessante!

Grandissima, questa lunga attesa è stata ampiamente ripagata da questo tuo super ed impeccabile post. Quindi ha ragione mia madre che, da quando sono praticamente nato, insiste con il fatto che il sale fa male! E io che non ci avevo mai creduto. Complimenti @clode

Grazie @nicola71! Ahimè il sale aggiunto accelera l’assimilazione di glucosio nel sangue... diciamo che stringendo il succo è questo. Grazie mille di essere passato a leggermi 🤗

Non mi sono mai interessato di queste cose, nel senso che io ho sempre seguito gli ordini del mio corpo: se ho fame mangio. Se desidero qualcosa di specifico assecondo il mio desiderio alla ricerca della felicità.
Ho sempre considerato una follia l'idea che uno debba contare le calorie come se fosse un ragioniere....e ora capisco il perchè quanto da me intuito era giusto. Grazie.

@giuseppemasala grazie di essere passato... eh già, il nostro corpo è una macchina perfetta e se lo ascoltassimo di più ci risparmieremmo più “scocciature” del previsto ;-)

Interessante, allora Lemme non ha tutti i torti?

Ciao @misia1979! Inizialmente io fui molto scettica nei suoi confronti, è proprio per questo approfondii la sua Filosofia alimentare... e studiando biochimica compresi davvero la sua genialità. Osservando poi gli effetti sul mio corpo ebbi la conferma delle sue affermazioni.

Mooolto interessante, a dire il vero non ci avevo mai dato più di tanto peso alla storia delle Kcal, ma quello che hai scritto mi ha lasciato sconvolto

Ciao @massimoc23, a me non convinsero già dai primi approcci consapevoli col cibo, poi quando iniziai a leggere il libro di Lemme mi si aprì un mondo e rimasi anche io sconvolta ;-)

Allora vuol dire che lo leggerò anche io ;)

@clode, io e te dobbiamo parlare!!!
Mi offro come cavia!

Ahaha ciao @ciuoto! A disposizione ;-)

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