Amazon.com annuncia l’ingresso nel “mercato” della sanità

in #ita6 years ago

Ed ecco che ci siamo.

Amazon.com annuncia l’ingresso nel “mercato” della sanità.

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Free Pic Pixabay

Lo farà assieme a Berkshire Hathaway, la holding guidata dall'investitore miliardario Warren E-Buffett e JPMorgan Chase & Co., la più grande banca negli Stati Uniti.

Hanno dichiarato che la loro attenzione verterà su “soluzioni tecnologiche che forniranno ai dipendenti degli Stati Uniti ed alle loro famiglie un'assistenza sanitaria semplificata , di alta qualità e trasparente a un costo ragionevole."

Amazon e amici si apprestano a mettere le mani sul prodotto a più alto valore economico esistente sulla terra, i nostri dati sanitari (con una no-profit venture).

Come?

  • Utilizzando l'assistente vocale (ed AI) per riconoscere sintomi, distribuire farmaci e implementare l’aderenza alle cure

  • Rafforzare il rapporto medico-paziente riducendo l’impegno dei medici e professionisti sanitari in attività di burocrazia

  • Riprogettando l’assicurazione sanitaria

  • Cambiando il paradigma di “paziente verso il medico” in “medico verso il paziente” grazie alle tecnologie digitali

  • Riducendo i costi ed eliminando l’intralcio della burocrazia ed il relativo personale

Approfondimenti:

https://www.forbes.com/sites/brucejapsen/2018/01/30/amazon-buffett-and-jpmorgan-to-launch-employee-health-solution/#29d0e6054a53

https://www.nytimes.com/2018/01/30/business/amazon-health-care-plan-reaction.html?smid=tw-nytimesbits&smtyp=cur

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A prima vista sembra cosa buona 😳

Se si guarda la punta dell'iceberg si.
Ma nessuno fa niente per niente!!
Pensa alla mole esagerata di dati che in questo modo possono collezionare, analizzare e rivendere...

Infatti, neanche il cane si dice che muove la coda senza un tornaconto, quindi c'è da aspettarsi il rovescio della medaglia

La genialità di Bezos e di Amazon è proprio questa: proporre prodotti di medio-alta qualità a costi contenuti. Lo fa con l'e-commerce e i servizi ad esso legati e lo farà con la sanità. Ovviamente il "prezzo" da pagare è la condivisione di dati personali, anche se non è poi diverso da quello che succede quotidianamente alla maggior parte degli utilizzatori della rete. Ciò su cui bisogna ragionare è se vale la pena "regalare" informazioni private in cambio di una sanità di qualità e a costi contenuti. Fossi una cittadina statunitense probabilmente ci farei un pensierino... ;-)

scriverò un post su questo nei prossimi giorni..stay tuned (ed aggiungerei stay incazzato!)