Scriviamo, dunque siamo

in #ita6 years ago (edited)

Car@ Steemit boys and girls

mi compiaccio di essere tornata, anche se con la consueta incostanza, sulla mia piattaforma preferita.

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Lo faccio dopo una piccola astinenza, una specie di riposo della mente.

Non so se mi abbia giovato, ma so che sono felice di ricominciare a spiluccare su questo social.

Faccio parte di una generazione che i social li ha incontrati da grande e sono tutt'altro che una nativa digitale. Sono una nativa della macchina da scrivere. E mi piaceva anche quella, ero sempre lì a consumare fogli, pensavo di diventare una scrittrice.

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Poi ho fatto altro. Ma questa smania di scrivere mi è rimasta attaccata come una cicatrice.

E quindi oggi, in occasione del mio rientro, e anche sollecitata dal post di @thenightflier, mi sono chiesta: perchè scriviamo?

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Scriviamo per ricordare.
Per ricordare scriviamo ricette di cucina, liste di to do, nomi o telefono di chi ci ha tamponato, pensieri che magari ci assalgono in una notte insonne e che sembrano geniali, conti da pagare e cose da comprare per cena.

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Scriviamo per spiegare.
Per spiegare scriviamo un progetto, un'idea, una proposta di lavoro, il piano di una rapina.

Scriviamo per non perdere.
Per documentare scriviamo un verbale, un atto pubblico, un ordine del giorno, una legge.

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Scriviamo per affezione dell'anima.
Per rassicurare scriviamo che stiamo bene, per confermare i nostri sentimenti scriviamo che abbiamo nostalgia di qualcuno o di qualcosa, per rafforzare le nostre certezze scriviamo per condividere un'esperienza.

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Scriviamo per non far morire tutto con noi.
Scriviamo lezioni per conoscere e far conoscere un sapere che è nostro e che vogliamo divulgare, scriviamo diari perchè qualcuno dopo di noi sappia chi eravamo, scriviamo storie perchè i nostri nipoti sappiano che c'era una volta una donna, o un uomo, o un amore.

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Scriviamo per fare male e per fare bene.
Per colpire un avversario scriviamo una lettera, un articolo, un'offesa, per difendere i diritti scriviamo una denuncia, una petizione, una lettera aperta, un manifesto politico o culturale.

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Scriviamo per non morire.
Scriviamo per difenderci dalla paura di un ponte troppo alto, di una galleria scura, della perdita di controllo, della malattia, della morte nostra o di qualcuno che amiamo.

E scriviamo per molte molte altre ragioni.

Scriviamo per vendere, scriviamo per rimorchiare, scriviamo per comprare, scriviamo per vendicarci, per provare a spiegare, a capire, o per non impazzire.

Scriviamo poco e tanto, apertamente e di spalle. Scriviamo per altri, scriviamo a sproposito, scriviamo dove non si dovrebbe.

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E ogni pezzo che scriviamo lo rileggiamo e ci sembra di sentirci cantare.

Perchè scrivere è come cantare, giocare con la musica delle parole, trovare la corda madre, la corda recitante, le fioriture e le espressioni di volume. Le pause, la punteggiatura, la sospensione, le cadenze d'inganno

E poi il crescendo e la soave chiusa in caduta sulla tonica.

Scritture gloriose di finali accorati, famelici, stanchi, depressi.

E dopo quest'orgia di parole con il fiato spezzato e la mente bollente andiamo di "invio", diciamo sì. Autorizziamo le nostre parole a viaggiare dal privatissimo antro dei vicoli della mente, alle grandi piazze della social life!

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Pattinano e glissano quelle parole tenute insieme dal filo sottile della nostra sintassi e dalla gabbia flessuosa delle nostre impaginazioni. Pattinano e affiorano rapide tra le finestre aperte di un qualsiasi dispositivo. Di un amico, di un estraneo, di un potente, di un nessuno.

E così la migrazione si compie, con fasti e fuochi o con un silenzio annoiato e tabaccoso. Qualcuno ci avrà pur letto, e magari commentato e magari, oibò! Ci avrà detto "complimenti", sei grande!

Controllo, verifico, ricontrollo, gioisco della più piccola parola di encomio. Perchè scrivere è un viaggio epico tra l'autoerotismo e l'amore, dove puoi incontrare il sole o le ombre e tenerti unito alla specie umana.

Per questo tutti continuiamo a scrivere, anche se il grosso delle nostre parole probabilmente si perderà, come polvere finissima, come cenere dorata.

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Certamente qui stiamo studiando da rivoluzionari del nuovo mondo del "contents management". Ci addentriamo nelle riflessioni sulla migrazione dei contenuti nel web, sull'apprezzamento economico dei post, sulla circolazione libera, sulla tassazione, sulla rivoluzione guidata dalle piattaforme e dai contenuti che viaggiano in case virtuali, senza padroni o con padroni nascosti, nell'universo torbido e subdolo del deep web.

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Ma al netto di tutto questo, la trance febbrile dello scrittore si spiega con una radice antropologica profonda che sta nella smania di volersi riconoscere e ritrovare attraverso un manufatto leggibile, un testo, una parola, un grido di aiuto.

Perchè, non si offenderà certo Descartes, "scriviamo, dunque siamo!"

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TUTTE, MA PROPRIO TUTTE LE IMMAGINI SONO DI MIA ESCLUSIVA PROPRIETÀ

Sort:  

Un minestrone di pensieri, parole, immagini, odori, suoni, sensazioni,... il caos.
Il tutto come sempre riassunto magistralmente dalla tua scrittura e dalle tue immegini.
Ben tornata. Ci mancavi!

Ben ritrovata 😊, scrivere è liberazione! A presto...

Ciao Sara 😘

contento di esserti stato d'ispirazione @martaorabasta 😍

Mi sembra un post perfetto per il tuo ritorno. Con un tema che tra l'altro mi sta molto a cuore: l'autoerotism... Ehm, la scrittura! 😁

😂 felice di avervi ritrovato

Ti posso dire cosa penso quando leggo i post, che tu scrivi semplicemente perché adori farlo e perché sei molto brava, per cui diventa logico divulgare ottimi post come quello che hai realizzato, che coglie tante sfumature delle motivazioni che possono spingere alla scrittura.
Bentornata Francesca, si sentiva la tua mancanza

Ciao mad-runner Marco. Grazie per la tua presenza attenta e costante. Sei una colonna 😊

Hai proprio ragione, Francesca, sono proprio una colonna, non sono espertissimo d'arte ma penso che come colonna potrei essere una di stile barocco, se non ricordo male, era uno stile un po' pesante e fatiscente, la ripresa della corsa serve anche ad assottigliare la colonna (e la panza!!!!).

più runner che mad allora ;)

Bell'articolo!!!

Descartes probabilmente si offenderà (ma sono affari suoi)... forse non sai che alla base di alcune filosofie contemporanee (che a me convincono molto) "scriviamo, dunque siamo" è da prendere alla lettera, ma si sa che i filosofi sono strani, forse riprenderò il discorso...

Alcune di queste ipotesi si rifanno allo studio di tal Alfred Kallir, dico "tal" perché non era un accademico e all'inizio il suo studio sull'alfabeto fu ignorato (a torto). In questo studio, pubblicato anche in italiano (Segno e disegno. Psicogenesi dell'alfabeto) si documenta come la scrittura alfabetica di tutte le lingue (che usano l'alfabeto, non quindi la scrittura geroglifica degli egiziani ad esempio) abbiano la stessa origine e che l'alfabeto racconta una storia: dalla A (testa di bue) alla Z (il serpente)... mi hai dato lo spunto per un post... quasi quasi....

Descartes era un puzzone come tutti i francesi 😊. Aspetto il tuo post sulla psicogenesi dell'alfabeto. Interessante soprattutto in considerazione del fatto che la scrittura come competenza "universale" è conquista recente della specie umana. Grazie per avermi letto

Hey, ma quest'articolo è pura goduria di particolari meravigliosi e inediti, di colori ed emozioni profonde!

🌈 Grazie @martaorabasta, ti seguo con molto piacere... ma non fare come me, che posto una volta ogni morte di papa, ti raccoomando! 😂

ciao @amico! ma grazie. Sono pigra parecchio purtroppo. Ma scrivere, come avrai capito, mi piace. Quindi alla prossima sulla tua pagina :)

LOL, con quel

 Quindi alla prossima sulla tua pagina

hai messo all'angolo la mia pigrizia, ehhehehehh. ;)

Un caro abbraccio!

Una certezza leggerti. Si vola alto, poi si plana con brezze leggère, poi si rimbalza su nuvolette elastiche e si fanno capriole divertenti, poi si dondola su altalene aeree e infine si ritorna a terra. Col cuore più colorato 🌈

ma bella che sei!!!! :))

... "per rassicurare"... in effetti si tratta sempre di fissare qualcosa.

Principalmente per rassicurare. Per dire che tutto va per il suo verso. Che siamo sempre qui, ancora vivi

Anch'io ho avuto la stessa sensazione, colori parole sensazioni...molto piacevole.