1992: Mafia,Tangenti e "Jurassic Rock" - quinta parte

in #ita6 years ago (edited)

Rieccomi, finalmente, con la quinta (e NON ultima!) parte della saga riguardante i principali fatti di cronaca politica e sociale che tormentarono la nostra penisola, inerenti al 1992, che verrà ricordato, negli annali, come L' Annus Horribilis.

Per chi se le fosse perse, ecco i link delle puntate precedenti:

Prima Parte
Seconda Parte
Terza Parte
Quarta Parte

Una caldissima domenica di Luglio

Domenica 19 Luglio 1992

Già al mattino faceva un caldo a dir poco torrido.

In compagnia di due amici di infanzia e vicini di casa, sorseggiavamo un aperitivo a base di Bitter rosso accompagnato da olive e noccioline, presso il nostro Bar di ritrovo disquisendo su varie tematiche, non ultima quella sul decidere come e dove avremmo speso quella assolata domenica.

"Potremmo andare al mare, ma è gia mezzogiorno!" esclamo' Gian Piero.

"Ma no, con questo caldo e poi sai che casino ci sarà sulla spiaggia libera a Viareggio, oggi?" ribattè l'altro amico che rispondeva al nome di Enrico.

Alchè intervenni io:

"Facciamo cosi: ognuno pranza a casa con la propria famiglia, facciamo poi una dormita e a un orario decente, tipo le 16, ci becchiamo qui al bar per recarci poi alla stazione centrale e poter prendere il primo treno per Viareggio, senza andare in spiaggia. Faremo una passeggiata sul lungomare e poi torneremo a Prato in tarda serata con l'ultimo treno: che ne dite?"

Programma accettato in toto.

Alle 16,15 circa salimmo sul treno locale Firenze-Viareggio.

Un caldo infernale: ovviamente non c'era l'aria condizionata su quei convogli già antidiluviani all'epoca e l'afa era sopportabile solamente nei momenti nei quali il treno non sostava nelle varie stazioni intermedie (e quel treno locale non ne saltava una!).

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Foto di mia proprietà (risalente al luglio 1992 sebbene non fosse stata scattata proprio quel giorno).

Con un leggero ritardo, giungemmo a destinazione (Viareggio Centrale) alle 17:20 circa, o giù di li (sono passati molti anni e potrei non ricordare certi dettagli con la massima esattezza).

Io ed Enrico ci fermammo ai gabinetti pubblici della stazione per espletare i nostri rispettivi bisogni fisiologici, mentre l'altro amico, Gian Piero, si avviò verso l'uscita della stazione passando, (e fermandosi) davanti al Bar, nel quale si era formato un piccolo capannello di persone che osservava ed ascoltava, silente, ciò che la TV stava trasmettendo in diretta in quel momento.

Raggiunto il nostro amico, assorto poco distante dal capannello fuori dal bar, gli chiedemmo immediatamente:

"Ehi Piero, cosa cazzo è successo?Ci hai capito qualcosa?"

"No, a dire il vero no, prima un tizio seduto li a quel tavolo mi ha detto che avevano ammazzato Bersellini !"

"Bersellini? Ma come è possibile una cosa del genere? Bersellini è uno storico allenatore di calcio, da qualche anno non si sente più parlare di lui, ma perchè dovrebbero averlo ammazzato? Cosa avrà fatto di cosi grave per finire in una diretta TG in edizione straordinaria?"

Ci avvicinammo alla TV e capimmo meglio cosa era successo in realtà, restandone attoniti e con il nostro pensiero che balzò immediatamente a quanto era accaduto nemmeno due mesi prima.

La vittima della ennesima strage di Mafia di quel maledetto 19 luglio 1982 non era l'ex allenatore di calcio Eugenio Bersellini, bensì un personaggio di maggior spessore nell'ambiente della Giustizia Italiana: si trattava nientemeno che di Paolo BORSELLINO.

LA STRAGE DI VIA D'AMELIO

Palermo.
Alle 16,58 di quella assolata Domenica 19 luglio 1992 , una Fiat 126 all'interno della quale vi erano stati sistemati ben 90 chilogrammi di esplosivo (un mix di tritolo e PETN), parcheggiata in via Mariano D'Amelio 21, proprio sotto la palazzina nella quale viveva la madre del Magistrato Paolo Borsellino, venne fatta esplodere con un telecomando a distanza, proprio nel momento nel quale Borsellino, protetto ed attorniato dai cinque agenti della sua scorta, si stava dirigendo presso il portone della palazzina con l'intento di andare a fare una breve visita a sua madre.

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Immagine CC0 creative commons
La via D'Amelio negli immediati istanti successivi all'esplosione

Caddero sul colpo infernale dell'esplosione, oltre al Magistrato e Procuratore della Repubblica di Marsala, anche cinque dei sei agenti della sua scorta:
Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi

Per la cronaca, la agente Emanuela Loi , ventiquattro anni, è stata la prima donna in assoluto a fare parte di una scorta nonchè la prima vittima femminile appartenente al corpo della Polizia di Stato .

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In ricordo di Emanuela Loi (9/10/1967 - 19/07/1992)
Immagine CC0 creative commons

Si salvo', miracolosamente, l'agente di scorta Antonino Vullo per merito del fatto che, a differenza dei sopracitati colleghi, si era allontanato alla guida della auto blindata in cerca di un parcheggio lungo la via D'Amelio.

Descriverà così quei tragici momenti:

«Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l'auto che era alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha sbalzato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto...»

E per renderci ulteriormente conto della portata di quella terribile esplosione, vale la pena citare il ricordo del personale della Squadra Mobile giunto in loco a pochissima distanza dall'esplosione:

decine di auto distrutte dalle fiamme, altre che continuano a bruciare, proiettili che a causa del calore esplodono da soli, gente che urla chiedendo aiuto, nonché alcuni corpi orrendamente dilaniati

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Via D'Amelio, scatto ripreso dall'alto dopo che fu domato l'incendio.
Immagine CC0 creative commons

E fu così, in uno Stato che oramai pareva incapace di reagire, che Cosa Nostra sferrò il suo secondo potente attacco nell'arco degli ultimi due mesi, piegando letteralmente ad essa le istituzioni, come mai era accaduto in precedenza.

Paolo Borsellino di lì a poco avrebbe dovuto prendere il posto del compianto Giovanni Falcone (assassinato in circostanze analoghe, il 23 Maggio, ossia a distanza di nemmeno due mesi) nel ruolo di guida alla Procura Nazionale Antimafia divenendo cosi, per le cosche mafiose, il nemico numero uno del momento.

Restava quindi, come unico padre fondatore di quel Pool Antimafia il magistrato Antonino Caponnetto , moralmente distrutto per aver vissuto il dramma della perdita di due spalle fondamentali quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Frattanto la classe politica era sotto assedio, milioni di italiani inferociti e sdegnati da tutto quello che stava accadendo.

24 LUGLIO : I FUNERALI IN FORMA PRIVATA

Venerdi 24 luglio, per esplicito volere della vedova Borsellino e familiari, presso la chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, si tennero i funerali in forma privata del giudice assassinato cinque giorni prima.
Venne rifiutato, dalla vedova e dai familiari, il rito di Stato (notoriamente solito in questo tipo di eventi) e fu risicatissima la presenza della classe politica composta solamente dal presidente Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini e Claudio Martelli.

La folla, composta da oltre diecimila cittadini, si strinse attorno al feretro del magistrato, e inferocita gridò ripetutamente "Fuori la mafia dallo stato!" mentre la vedova Borsellino dichiarò ed accusò l'esecutivo di non essere stato in grado di proteggere adeguatamente suo marito.

Il Magistrato "sopravissuto" Antonino Caponnetto tra le lacrime, durante l'orazione funebre dichiarò:

Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi

Pochi giorni prima, presso il Duomo di Palermo, si erano tenute le esequie dei cinque agenti della scorta, con la presenza di politici che vennero assediati e insultati, con casi registrati di calci e schiaffi.

Paolo_Borsellino.jpg
Immagine CC0 creative commons

Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
Paolo Borsellino
(Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992)

Quel maledetto e afoso pomeriggio non lasciò presto il nostro turbamento e durante quelle ore di permanenza a Viareggio, non facemmo altro che pensare a quanto fosse successo.

Rincasammo intorno all'una, consapevoli del fatto che, all'indomani, su stampa e TV non si sarebbe parlato d'altro.

Arrivò il momento, per lo Stato Italiano, di prendere coscienza e attuare un piano militare per contrastare eventuali future azioni delittuose mafiose: fu così che, il 25 Luglio scattò l'operazione militare più grossa mai attuata sul territorio italiano dal dopoguerra, che prese il nome di Operazione Vespri Siciliani.

Ma di questo vi parlerò nella prossima (ed ultima) puntata.

FINE QUINTA PARTE

Sort:  

Complimenti @nicola71, questa parte mi è piaciuta particolarmente.
Bellissima la citazione di Borsellino e... assolutamente vera. Che grande uomo.

Grazie di cuore cara, del commento e del voto. Eh si, una grande citazione non può che venire da un grande uomo.

Hai raccontato molto bene queste tristi vicende del nostro Paese.
Le hai raccontate attraverso i tuoi occhi e pure attraverso le persone vicine alla vittima.
Ho sempre pensato che questa triste parentesi della nostra storia debba esser raccontata nuda e cruda, esattamente così come è avvenuta, a tutti, ai giovani per far in modo che non capiti più.
Bravo maestro, veramente. 😘

Grazie di cuore anche a te per aver letto e per aver commentato ;)

Davvero avvincente questa serie sui fatti di quell'anno.
Intendiamoci avvincente, per come stai raccontando bene, e per come fai riaffiorare i ricordi di quei giorni. Raccontando come li hai vissuti te, mi fai venire in mente cosa stavo facendo io in quei momenti.
Nel 92, avevo 19 anni e facevo la stagione estiva come barista, in un pub poco distante da casa mia.
Ad informarmi dell'accaduto fu un signore che venne a prendere il caffè.
Non avevo capito esattamente l'entità del fatto.
Ma la mattina dopo, l'apertura dei TG e dei giornali, fu davvero tremenda!
Gran bel lavoro come sempre!

Esatto Davide, cerco di usare la massima semplicità di linguaggio per rendere gradevole la lettura. Anche tu in piena età della ragione, ricorderai molto bene il tutto. Grazie per apprezzare e per il tuo commento!

Troppo bello il tuo post @nicola71
Bravissimo!!!

Grazie cara Alina, sono contento che ti sia piaciuto!Un saluto!

Il '92 fu un disastro sotto tutti gli aspetti

esattamente, in quell anno diciamo che non ci siamo fatti mancare proprio niente in quel senso li..

Gran bel racconto anche se tristissimo...
Scritto alla grande come sempre! Grande!
Me lo sentivo che non era l'ultima...
Attendo la prossima puntata allora!😉
Un abbraccio!

Grazie carissimo...purtroppo quella realtà era tutt altro che allegra

Sempre un piacere leggere i tuoi post, personalmente mi fai calare nei tuoi panni ed il modo in cui scrivi è molto avvincente, sebbene gli episodi siano molto ma molto tristi. Top come sempre!

Grazie tesoro di un omonimo :D Il mio modo di scrivere forse è triste e malinconico perchè di base lo sono io. Un abbraccio

Sempre post ad altissimo contenuto sia sociale che culturale , poi l’argomento è di mio enorme interesse , complimenti @nicola71

grazie carissimo @niccolini gradisco sempre i tuoi complimenti!

bel post... triste ma bello...

Grazie caro @themadicine per aver letto e commentato

Quell'anno fini nel 1993, ma questo ce lo racconterai successivamente. Grazie

esatto, accennero' un po di inizio 1993 inerente alla parte del "Jurassic Rock" . Grazie a te per il commento

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