Ti presento Margherita

in #ita6 years ago (edited)

“La posso aiutare?”
“No... Ehm, si. Quanti giri intorno al collo può fare” indicando una lunga collana dalle perle azzurrine.
La commessa prese la collana, l'indossò attorcigliandola:-”Uno, due, tre. Di più non sarebbe molto salutare.”
“Tre... perfetto, la prendo.”
“Nient'altro?”
“No, è tutto, grazie.”

CC0 creative commons

L'uomo uscì dal negozio senza aver udito i cordiali saluti della commessa, la sua mente seguiva pensieri così distanti dalla realtà che anche i suoi movimenti tradivano l'incertezza di chi non presta attenzione al mondo circostante. Ma in qualche modo, guidato dal quel briciolo di coscienza che gli rimaneva, arrivò al parco e girato a sinistra al secondo vialetto si sedette sulla loro panchina. Qui, tutti i venerdì, aspettava sua figlia e passavano tutto il pomeriggio a chiacchierare, scherzare, leggere e fare merenda con delle meringhe al cioccolato troppo grandi per le manine della bambina. Quella panchina dai bordi ormai sverniciati era il loro posto felice, un luogo speciale dove padre e figlia esprimevano in complice sintonia il loro affetto reciproco.

Il telefono trillò per avvisarlo che era giunta l'ora del loro incontro. S'incamminò su per il vialetto fino all'entrata con il grande cancello in ferro battuto, dove Antonio, intento nel suo lavoro, lo salutò con un cenno della testa, accompagnandolo con lo sguardo per un po', per poi accomiatarsi con un profondo malinconico sospiro.
I ciottoli sotto il suo passo pesante e strascinato scricchiolavano mestamente. Si fermò davanti a lei e si accovacciò in modo che i loro visi fossero al medesimo livello. La foto era un po' sbiadita ma il suo sorriso era quello dei tempi migliori. Protese le braccia e le dita iniziarono a seguire i contorni dell'incisione nel gelido marmo, dandogli la sensazione che una fredda lama gli stesse tagliando i polpastrelli. Quel gesto era dettato dal bisogno che una sensazione fisica traslasse il dolore dell'anima. Una valvola di sfogo per allentare una pressione altrimenti insostenibile.

Rosa, la sua amata bambina, era stata strappata alla vita da un male incurabile e lui, il padre che avrebbe dovuto difenderla contro tutto e tutti, non potè fare nulla. In quel momento, in cui la cruda realtà dei fatti si faceva tangibile come un pugno nello stomaco, gli si affastellavano alle mente solo domande senza risposta.
Erano passati 5 anni dal tragico giorno, ma ogni volta la pena non mutata, l'intensità rimaneva costante nel tempo ed il tempo sembrava essersi fermato a quella data. Ma ora c'era un qualcosa di diverso, una sottile invisibile barriera che impediva alle lacrime di scorrere.

Due decisi strattoni all'impermeabile ed il papà di Rosa tornò in sè, prese fuori la collana dalla tasca, si girò e la diede alla bambina dai grandi occhi color nocciola. Le fece cenno di posarla sulla lapide e lei capì senza indugi. Tornando a fissare la foto di Rosa disse come se lei fosse stata lì presente:-"Cara Rosa, ti presento Margherita, tua sorella. Viene da un paese lontano ma penso che andrete d'accordo."
Aspettò un minuto immobile come in attesa di una risposta, poi si alzò, prese Margherita per mano e chiuse la mano libera come quando stringeva quella di Rosa.
"Ricordati dei giorni felici, così saremo sempre insieme" - erano le ultime parole di Rosa al suo amato papà e lui le ripeteva ogni volta che varcava il grande cancello in ferro battuto.


Racconto che partecipa a Nuovo contest creativo : un'immagine, una storia di @fulviaperillo

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Bellissima storia

grazie, il tuo apprezzamento è un lieto incoraggiamento

Anche se questa è solo (e per fortuna) una stupenda e struggente storia di un amore universale, hai fornito un potentissimo affresco dai toni molto vivi e vividi, denso di sentimento e di dolore, che la perdita di un figlio produce in quantità inimmaginabili, parzialmente addolcito dalla nuova e meravigliosa presenza della nuova figlia adottiva.
Oltre ad essere reporter di primissimo livello, siamo anche scrittori sopraffini, complimenti per questo piccolo capolavoro.

Bella historia amigo, ho intenzione di condividerlo, vale la pena prendersi il tuo tempo per apprezzarlo. successi.

grazie troppo gentile

devo smettere di leggere i tuoi commenti sennò mi monto la testa... grazie del prezioso supporto

Bella bella bella.
Ti faccio i miei complimenti e ti dono il mio upvote.
Ho sentito un groppo in gola nel leggere questa storia per altro scritta in modo davvero magistrale.
Ho deciso anche di seguirti sperando in altri racconti che smuovano l'anima come ha fatto questo: in positivo o in negativo, sarà una sorpresa che donerai tu a me.

grazie, il tuo commento è uno stimolo inestimabile per continuare a scrivere e per mettersi alla prova dando il meglio