Colloquio

in #ita6 years ago (edited)

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Quanto tempo era che non faceva un colloquio?
All’incirca due vite fa.

Era passata troppa acqua sotto i ponti da quando la sua vita era a casa con mamma e papà, in ufficio con i colleghi, con la fidanzata nel weekend.
Un giorno avrebbe ripercorso i suoi passi per capire cosa fosse successo e quando. È opinione comune che individuare i punti di svolta sia fondamentale per ricostruire, e quindi indirizzare, la biografia di un essere umano.
Ma il processo sarebbe risultato doloroso per Luigi - anche svolgendolo a ritroso - perché da qualunque parte lo si guardasse, a uno dei due estremi c’era la sua vita sul divano della cugina e nulla più.
No, l’oblio rimaneva ancora la soluzione migliore, spingersi avanti nella vita come un sonnambulo senza cognizione del mondo. Avanzare a tentoni, bendato, incurante degli ostacoli o, per meglio dire, centrandoli tutti e ruotando da una parte all’altra nella speranza di non trovarne altri.

Ma c'era il colloquio da fare... Un tempo avrebbe chiesto consiglio ai suoi conoscenti head hunter, scaricato modelli di CV europei da internet, selezionato foto di profilo, ripassato un po’ di inglese per non sfigurare nelle call. Poi avrebbe scelto meticolosamente la mise da indossare abbinandola a una cravatta costosa. Oppure avrebbe scritto il résumé con un rossetto rosso su una gigantografia. Insomma, avrebbe calibrato la presentazione all’interlocutore e alle sue aspettative.
E adesso? Adesso no.
La sua prospettiva era cambiata al punto che non concepiva più l’idea di doversi rapportare con esseri umani per ottenere qualcosa. C’era solo lui: perduto, inerte, avvolto intorno al proprio ombelico e indeciso se vivere o morire.

“Chi non l’ha provato non può capirlo.” Ripeteva.
E infatti il marito della cugina, maschio vincente mai sfiorato da alcun dubbio, non lo capiva. Anzi si arrabbiava pure. E dire che un tempo erano stati così amici che Luigi aveva fatto la sua fortuna presentandogli quella che sarebbe diventata sua moglie, facoltosa ereditiera della buona società milanese.

Alla fine, l’ex compare, esasperato dall’inazione di Luigi, decise di scrivergli personalmente il CV. Comprò a saldo un completo OVS, gli infilò un paio di scarpe che non metteva più e lo trascinò dall’amministratore di condominio: “Vi serve qualcuno per portare fuori la spazzatura? Qui c’è il vostro uomo!”
Ecco. Tutto qua.
Per una cifra imprecisata, trattenuta direttamente come indennizzo d’occupazione del sofà, Luigi avrebbe dovuto fare il giro dei condomini della zona dalle 4 alle 6 del mattino per trascinare i bidoni dell’immondizia dai cortili o dalle cantine al ciglio stradale.

Il primo giorno di lavoro, vomitò appena uscito di casa. La cugina, che lo aveva accompagnato in vestaglia fino al portone, trattenendo a stento le lacrime, lo rassicurò imputando il fatto a qualcosa che aveva mangiato la sera prima. Poi aggrappata al marmo dell’androne nella stessa posa di un’eroina di un film muto appesa alle tende di velluto scuro, lo vide avviarsi sperso e avvilito nella bruma mattutina verso il palazzo di fronte.
E per fortuna che era scesa anche lei, perché un secondo dopo, in ciabatte, lo aiutava a tenere aperta la porta, allineare i bidoni sul marciapiede e controllare la chiusura dei sacchi.

Alle 6 e 30 rientrarono in cucina sfiancati e lerci e si sedettero a fissare il muro piastrellato dietro al tavolo.
Dopo un quarto d’ora di immobilismo, la cugina si riscosse, entrò come una furia in camera da letto dove il marito dormiva ignaro. Iniziò a urlargli, dicendo che non poteva andare avanti così, che la situazione era ingestibile, che era un insensibile e che la stava uccidendo.
Poi si buttò sul letto e iniziò a tempestarlo di pugnetti. Il marito, pur disgustato dalla puzza e stordito dal discorso di cui non aveva capito nulla, si eccitò credendo che si trattasse di un approccio sessuale e - sorretto dai processi neurofisiologici del risveglio - trascorse una splendida mezz’ora.
Grugnendo benedisse il nuovo lavoro di Luigi.

L'immagine è mia

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Ahahaha, bellissimo il finale! Povero Luigi...

Non è fortunatissimo in questo periodo...

Mi piace il tuo modo di scrivere ;) Comunque dai almeno luigi ha avuto modo di dare ad un uomo una consolazione XD

Da questo punto di vista si può considerare un benefattore, quindi possiamo aggiungere che il posto sul divano è ripagato :)