A favore della scienza

in #ita4 years ago (edited)

In questi giorni di quarantena forzata mi capita spesso di fare una cosa che non mi succedeva da anni: dedicare un po’ di tempo ogni giorno a vagabondare per i social network. Il motivo? Scovare fatti e post divertenti che riescano a far sorridere le persone anche in un momento così difficile.

Ora… Si potrebbe discutere su cosa considerare divertente o meno, ma ognuno avrebbe, giustamente, la propria idea. Parlerò quindi di ciò che, fino ad ora, era divertente per me.
Fino a qualche giorno fa, infatti, mi sono fatto grasse risate leggendo gli innumerevoli post di complottisti, no-vax, preppers, svitati rapiti dagli alieni, e chi più ne ha più ne metta, riguardo il SARS-CoV-2; ebbene sì, SARS-CoV-2, perché così si chiama il virus che ci sta costringendo tutti in casa… E non Coronavirus. Questo uso improprio dei termini, già di per sé, basta a generare un gran casino; casino che, a sua volta, viene poi sfruttato dagli ignoranti (chiamiamo le cose con il loro nome) per creare strampalate teorie complottiste.
Ho detto “fino a qualche giorno fa” perché, negli ultimi giorni, quel sorriso idiota che mi compariva sul volto ogni volta che trovavo il post di qualche mentecatto, ha piano piano lasciato il posto dapprima ad un’espressione interdetta, e poi ad una incazzata. Il mio cervello da biologo, ma prima ancora da persona normodotata (forse), si è chiuso progressivamente, rifiutandosi di accettare altre stronzate.

Potrei scrivere una lista infinita di idiozie lette negli ultimi giorni, ma non è questo il momento; questo, piuttosto, è il momento di spronare tutte le persone di scienza che bazzicano il web a non restare indifferenti davanti al disastro che sta accadendo in questo momento; è necessario, ed è nostro dovere, intervenire ogni volta che leggiamo una solenne minchiata, prendendo a metaforiche (ma anche no…) bacchettate le mani che le hanno digitate. Mi è capitato di vedere ragazzini (ma anche cinquantenni) che, tutti impettiti, postavano sui social frasi del tipo “ecco la verità sul coronavirus!”, allegando poi il link a qualche video di YouTube o a qualche articolo redatto da strani personaggi con l’intelligenza di un Teletubbies; ma la verità non si ricerca in questo modo signori miei! C’è qualcosa di profondamente disfunzionale in un’idea del genere! La verità si ricerca andando a ricercare e a leggere le decine di articoli scientifici che la comunità mondiale sta rendendo disponibili.
Purtroppo, però, siamo stati abituati a vivere in un mondo in cui chiunque si sente in diritto di argomentare su qualsiasi cosa, e questo è un male profondo della nostra società. Mi spiace notificarvi che il mondo non dovrebbe funzionare così. Ci sono persone che hanno studiato anni, alcuni decadi addirittura, ed è avvilente constatare che, agli occhi di una fetta della popolazione, le loro parole valgano meno di quelle di qualche youtuber cialtrone o di un opinionista ospitato da Barbara D’Urso. Ci sono situazioni in cui non tutti meritano che sia garantita la libertà di espressione, e questo è uno di quei casi. Parla solo chi ha le competenze per farlo, ne va della nostra salute.
Chi semina zizzania, cattiva informazione o genera paure attraverso la costruzione di tesi strampalate deve essere fermato, pur con i mezzi della democrazia; così come viene fermato uno spacciatore o un rapinatore. Sono pericolosi allo stesso modo.

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Immagine tratta dal video #BeautifulScience - Andrea Bocelli feat. Giorgia


Questo va fatto per amore della scienza e della verità, è ovvio; ma deve essere fatto anche per onorare i tanti medici, infermieri e scienziati vari che in queste settimane si stanno sacrificando (alcuni anche letteralmente) per tutti noi. Basta con la disinformazione, basta con le teorie fantasiose e basta con le manie di persecuzione che generano complottismi. Abbiate l’umiltà e l’intelligenza di ascoltare chi ha dedicato la propria vita a salvare gli altri o a studiare i virus! Nessuno vuole nascondervi qualcosa o prendersi gioco di voi!
Allo stesso modo, però, anche le persone di scienza devono andare incontro ai cittadini. Abbiamo assistito, in queste settimane, a terribili figuracce fatte da scienziati anche molto importanti, alla disperata ricerca di un po’ di notorietà; mi viene in mente, giusto per fare un esempio, la dottoressa Maria Rita Gismondo, Direttrice dei reparti di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano e la sua ormai tristemente celebre frase “ora in tanti mi danno ragione sul coronavirus, ne farò un ciondolo”. Cara dottoressa, non solo ha preso una gran cantonata, non solo da giorni sta cercando (inutilmente) di arrampicarsi su uno specchio molto scivoloso, ma non ha neppure mai chiesto scusa per il grave errore. Errore, sì, almeno all’inizio. Perché nessuno di noi conosceva questo SARS-CoV-2, ed era lecito, soprattutto nelle prime fasi, avere opinioni differenti. Proprio per questa nostra “non conoscenza”, però, era necessario ponderare con attenzione le proprie parole prima di esporsi; e una volta compresa la gravità della situazione, sarebbe stato necessario scusarsi (con i cittadini, con le istituzioni e, aggiungerei, direttamente con il dottor Burioni) e ritrattare, invitando tutti quegli italiani che si erano fidati di lei a modificare i propri comportamenti. Ecco, è l’aver mancato queste azioni che ha trasformato il suo errore in una colpa grave.
Sono azioni come queste che screditano la scienza e aprono enormi varchi attraverso i quali si insinuano pazzesche teorie senza capo né coda. Teorie che, talvolta, creano enormi danni, spingendo le persone a mettere in atto comportamenti sbagliati.

È per questo che la scienza deve dimostrarsi unita ora più che mai, ed è per questo che ognuno di noi deve fare la sua parte, anche da casa, anche dal proprio PC. Non che ci siano altre possibilità, in questo momento.
Restiamo uniti, diamoci una mano, e cerchiamo di spiegare la scienza in modo chiaro ed efficace a chi dubita di noi. Ci sono tante persone pronte ad ascoltare, ed è importante che non vengano prese a pesci in faccia quando chiedono una spiegazione. Mettiamoci in gioco noi per primi, e #andràtuttobene.




Vi invito infine a condividere il più possibile questo video, come richiesto dalla dottoressa Ilaria Capua, di cui potete trovare un’interessantissima intervista qui e, se possibile, ad integrarlo nei vostri futuri post sostituendolo (o affiancandolo) ai banner delle vostre rispettive comunità, almeno fino alla fine dell’emergenza. Restituiamo alla scienza il ruolo che le spetta.




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Eh.. Che dire. Grande rientro!
Aspetterò altri post sempre interessanti, affascinanti e profondi come questo. REHIVE d'obbligo.
Un saluto, nicola

Grazie @knfitaly! Penso proprio che nei prossimi giorni ne arriveranno altri a tema ;)

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Keep up the good work!


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