Il culto della Fortuna...

in Olio di Balena3 years ago

.151740215_435212551030625_4004450558618961211_n.jpg

“Dalla roccia infranta caddero giù delle sorti incise in legno di quercia, con segni di scrittura antica. Quel luogo è oggi circondato da un recinto, in segno di venerazione, presso il tempio di Giove bambino, il quale, effigiato ancora lattante, seduto insieme con Giunone in grembo alla dea Fortuna mentre ne ricerca la mammella, è adorato con grande devozione dalle madri".

Cicerone, De Divinatione. 2, XLI

Il culto della Fortuna era legato alla fecondità (spesso ha una cornucopia), ma ancora più antica la sua individuazione a divinità vaticinante.
Le fonti attestano che l'immagine di culto di Fortuna collocata nel tempio era di bronzo dorato, mentre un'altra in marmo bianco, situata presso il pozzo delle sortes, era rappresentata seduta mentre allattava Giove e Giunone fanciulli. La grande testa dovrebbe appartenere proprio alla statua assisa, rinvenuta nel riempimento del pozzo, risale alla fine del II a.C.
Come testimonia anche Cicerone, anticamente il culto di Fortuna Primigenia veniva festeggiato nei giorni del 10 e 11 aprile di ogni anno. L'arpinate (De Divinatione XLI 85-86) riconduce la nascita del culto a Praeneste a Numerio Suffustio. Il cittadino ricevette in sogno l'ordine di spaccare una roccia in una determinata località. Dalla roccia infranta caddero giù delle sorti incise in legno di quercia, con segni di scrittura antica.