Purtroppo non ne avevo idea, ma dopotutto sto a digiuno di materie troppo tecniche😁. Poi certo, multinazionali e industrie di rilievo come Ford e Toyota sono bene informate sul da farsi, ma un commercio medio-piccolo temo spesso sia costretto ad andare ad muzzum🤣,
!LOLZ
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Ciao Pou, grazie per aver lasciato un commento. Io la penso esattamente come te. Il numero delle macchine in un impianto produttivo è un concetto chiave della progettazione industriale, se sono troppe creano spreco, se sono usate male creano spreco, se sono poco creano inefficienza… insomma, in realtà è importantissimo tarare bene gli strumenti con cui l'azienda produce un prodotto. Le tecniche e gli insegnamenti accademici esistono dal 1950, però, come hai scritto tu, le medie e piccole aziende vanno ad intuito.. e credo che in Italia anche qualcuna di quelle che potremmo definire “grandi”.
Non ti preoccupare se sei a digiuno di “materie troppo tecniche”. In questi post nelle conclusioni trasferisco davvero il succo del discorso e nelle domande finali in realtà sono nascoste alcune curiosità. Uno/a potrebbe anche solo leggersi le conclusioni e le domande per apprendere cose nuove.
!HUG
Le medie e le piccole aziende devono puntare al risparmio per ogni dove. Poichè sicuramente questi calcoli sul numero delle macchine da produzione presuppongono un investimento iniziale (se non sbaglio), fanno un passo indietro. L'Italia non è un paese per imprenditori (manco la Spagna e in generale ora come ora il centro-sud d'Europa) e se i piccolo-medi non hanno la certezza matematica di recuperare un investimento, trovano economicamente più conveniente andare a casaccio. Lo vedo pure qui, dove quest'ultimo disgoverno, in linea opposta agli ultimi vent'anni, sta distruggendo la microimpresa e ora ha terminato di affossarla obbligando a fatturare anche ai venditori ambulanti per ogni succo d'arancia venduto. Il che è un'infamia che merita tonnellate di ceste di uova marce alla sede del Congresso (dato che non immaginare la fatturazione sulla falsariga europea: immagina il venditore ambulante obbligato a chiedere a ogni passante che compra un succo d'arancia il codice fiscale, nome, cognome e indirizzo di casa, senza i quali non è possibile emettere fattura, per non parlare che la vogliono elettronica e quindi il venditore ambulante deve per forza mantenersi collegato a internet ovunque per strada😡). Dicono che l'obbligo di fatturazione (senza la quale c'è pure la galera) serve a combattere l'informalità, mentre date le premesse, i più ci disfaremo della p. IVA. Altro che macchine da produzione in ambienti del genere. Oramai il futuro dell'imprenditoria è in est Europa.
!BEER