Hive vs AdSense

in Olio di Balena4 years ago

Ho voluto fare un esperimento molto poco empirico, questo va subito precisato. La domanda è: ma rende di più fare qualche post su Hive o avere un sito e mettere banner di Adsense? O se vogliamo guardarlo sotto un altro punto di vista, conviene "sbattersi" a scrivere post qui su Hive, oppure realizzare un sito, con chiaramente dei contenuti, e fare rendita passiva con i banner messi e gestiti dal Sig. Google?

La domanda potrà sembrare banale e ci sono dei vulnus grossi come palazzi da entrambi i lati della questione. Tuttavia a mio avviso con questo esperimento da "uomo della strada" cioè senza avere cose eclatanti sia su Hive che sul sito web e che indicativamente chiunque può raggiungere, ho voluto capire come stanno realmente le cose.

Scrivere su Hive come sappiamo ha un grosso difetto, o almeno questa è la mia visione delle cose, dopo 7 giorni diventa sostanzialmente inutile. Il post viene liquidato dal punto di vista economico e va a far massa critica, senza che il proprietario o chi transiti di qui possa avere interesse, anche semplicemente nel commentare. Capisco la razio, ovvero spronare a fare nuovi contenuti, ma forse si poteva pensare ad una rendita minore per i post vecchi e che per esperienza spesso hanno più valore, in termini di contenuti, di quelli nuovi.

Dall'altra parte un sito web sostanzialmente non ha nessun tipo di vincolo. Anzi proprio i contenuti vecchi, già indicizzati dai motori di ricerca, se l'argomento/i ha un suo seguito diventano dei propri "cavalli di traino" per portare nuovi e vecchi visitatori. L'impegno è chiaramente diverso, inizialmente mossi anche dall'entusiasmo si perde anche molto tempo per questioni che su Hive proprio non esistono, tipo la veste grafica, come impostare il modello editoriale e tutta una serie di questioni strutturali. Diciamo uno sforzo "una tantum" che può dichiararsi esaurito arrivati al risultato. Segue poi l'impegno, come in Hive, di scrivere contenuti. L'impegno può essere costante o meno, dipende un po' da che tipo di contenuti viene proposto e con che finalità e modalità. Un sito di news (di qualsiasi argomento) deve essere costantemente aggiornato altrimenti diventa istantaneamente vecchio. Un sito come il mio, di appunti digitali, escursioni in montagna e tecniche di trading, non è legato al fattore temporale in modo preminenete, quindi l'impegno può essere variabile.

Va detto che sono un utente Adsense della prima ora in Italia. Inizialmente le revenue erano stellari, con 4-5 click su un banner arrivavano anche 100 euro. Oggi con 10 click si arriva si e no 7-8 centesimi. Ma questo dipende da molti fattori, dal numero di pagine servite e numero di visitatori, nonché tempo di permanenza sul sito. Questi parametri possono far alzare anche in modo molto sensibile il valore di un click. Un sito di news con un milione di visitatori al mese, contro uno che ne ha mille e tratta argomenti di secondo piano, ha ovviamente valori diversi. Questo porta direttamente alla considerazione che un sito web, rispetto ad Hive, sia molto più difficile da far evolvere, e la passività di rendita in realtà non è così passiva, anzi.

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Image by Frantisek Krejci from Pixabay

Ad ogni modo le metriche di confronto sono piuttosto complicate, ad esempio qui su Hive i miei follower sono poco più di 500, sui social relativi al sito sono oltre un migliaio. Su Hive non ci sono dati significativi circa view/unique. Gli upvote non hanno una controparte su un sito web. L'unico dato comparativo reale è proprio il risultato finale, cioè quello finanziario.

Tenendo conto il mese di agosto e questa parte di settembre, su Hive con 21 post ho racimolato poco meno di 30 euro tra Hive Power e Hive o HBD, quindi indicativamente 15 euro per Power e per liquidità, visto che vanno suddivisi per due. Su Adsense con 35000 pagine servite e 171 click, poco più di 15 euro.

Incredibilmente il dato è sostanzialmente uguale se non considero (come reputo sia corretto) gli Hive Power che comunque sono relativi/necessari nonché correlati al funzionamento del sistema. L'unica constatazione di differenza è sull'impegno profuso, ovvero molto più elevato su Hive (21 post) sostanzialmente nullo sul sito (3 post).

La conclusione in realtà non è quella che potete pensare, nel senso che la monetizzazione di Adsense la toglierò definitivamente tra uno o due mesi. Infatti avevo staccato completamente la spina già oltre 6 anni fa, solo che di recente ci sono rientrato per provare Gkit su Wordpress e siccome avevo notato un residuo di fondi che non aveva ancora raggiunto il minimo per il pagamento, sto cercando di racimolare quel minimo per liquidare la posizione. Da qui l'idea poi di fare un esperimento oggetto di questo post.

Personalmente "sporcare" il sito con i banner che per altro neanche controllo nel merito di quello che mostrano, mi secca. Aggiungiamo che 35K di pagine mostrate, cioè sono stati mostrati almeno 35000 banner, ma siccome spesso il sistema ne mette più di uno direi almeno 70000 banner che anche non fossero cliccati hanno comunque veicolato un messaggio informativo benché inutile. Se consideriamo che al di fuori del mondo digitale di fatto il banner, cioè la pubblicità, si basa per il pagamento solo sul solo parametro della visualizzazione, per altro nemmeno adeguatamente misurabile, capirete anche a voi che di fatto sul web si svende l'oro per sabbia.

In definitiva siccome il denaro e il prezzo è una convenzione. Cioè quando acquistiamo qualcosa il prezzo richiesto per ottenere quel bene/servizio passa per una valutazione intrinseca che noi facciamo e può essere differente da individuo ad individuo per molteplici motivi. Ecco trovo molto più valore nei 15 HBD/Hive odierni, che poi potrebbero anche aumentare in modo considerevole il loro valore "fiat" nel futuro, rispetto ai 15 euro passivi ma decisamente svenduti nel valore intrinseco.

Sort:  

Prima o poi le metteranno anche qui spero...
!discovery 25

La pubblicità intendi? Se hanno una utilità per il sistema ben vengano.

si, ci sono già, ma la momento i guadagni vanno alla piattaforma.
La speranza è che in futuro i banner sui vari profili/post paghino direttamente l'autore.

@tipu curate

Upvoted 👌 (Mana: 24/32)

Grazie

Prego @tosolini, hai scritto un articolo molto interessante che ho letto con piacere.
!BEER


Hey @tosolini, here is a little bit of BEER from @libertycrypto27 for you. Enjoy it!

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Al di là delle motivazioni "etiche", che condivido in pieno e sono il fulcro della mia presenza qui invece che altrove, il confronto non regge.

La base di partenza è già nel tuo caso evidente. Risultato pari, ma con un dispendio di energie sette volte superiore. E fai il confronto limitandolo solo ad un mese. Se per un mese ti fermi del tutto di pubblicare su Hive non guadagni nulla, sul sito continui a farlo, magari in maniera minore.

E limiti il confronto fra Hive e Adsense. Ma Adsense non è l'unico sistema per monetizzare il proprio blog, anzi non è neanche il più proficuo, sebbene sia il più noto. E solo pochi altri sono realizzabili su Hive proprio per la "scadenza" degli articoli.

In sostanza è verissimo che Hive sia più semplice per chi crea contenuti leggeri e veloci. Ma un professionista serio guadagna molto di più con un blog curato in proprio. E non è casuale abbia usato la parola "blog" e non "adsense". Ovviamente però a quel punto l'impegno richiesto è superiore a quello necessario su Hive e richiede competenze superiori anche in ambiti diversi, che o si acquisiscono personalmente, o a sua volta richiedono investimenti sotto forma di consulenze esterne.

Ma infatti ho premesso nella prima riga del post che l'esperimento è del tutto inaffidabile. Il mio discorso non è incentrato nel fare qualcosa di professionale, anzi, ma fare qualcosa che chiunque qui (inteso come platea di Hive) può fare. Visto e considerato che Hive non è notoriamente professionale a livello editoriale, sicuramente di valore intrinseco, ma qui se qualcuno ha il tesserino di giornalista, si contano sulle dita di una mano.

Se mi citi un professionista serio, cioè che vuole guadagnare da un prodotto editoriale proprio, perché viceversa la pubblicità non ce la metti proprio, a parte che sul blog ci deve scrivere ogni giorno o quanto meno con cadenza certa e nota ai suoi lettori, ma di sicuro non utilizzerà adsense. Messo e non concesso che riesca a fare numeri seri in termini di view/unique, cosa per nulla banale, a quel punto la pubblicità la vendi tu per via diretta o attraverso un partner editoriale. E li non c'è proprio il discorso "ti pago in click" ma a forfait, che come cito nella fine del mio post, è tutto un altro discorso.

Se mi citi un professionista serio, cioè che vuole guadagnare da un prodotto editoriale proprio, perché viceversa la pubblicità non ce la metti proprio, a parte che sul blog ci deve scrivere ogni giorno o quanto meno con cadenza certa e nota ai suoi lettori, ma di sicuro non utilizzerà adsense. Messo e non concesso che riesca a fare numeri seri in termini di view/unique, cosa per nulla banale, a quel punto la pubblicità la vendi tu per via diretta o attraverso un partner editoriale. E li non c'è proprio il discorso "ti pago in click" ma a forfait, che come cito nella fine del mio post, è tutto un altro discorso.

Questo è esattamente il punto.

Innanzi tutto che cosa intendiamo per "professinista serio"? Nel mio commento intendevo come professionista un blogger professionista. Perché, rimanendo all'esempio di giornalista che fai, oggi nessun giornale, neanche quelli tradizionali cartacei guadagna in prevalenza dai suoi prodotti editoriali. Se non fosse per le pubblicità e le altre entrate avrebbero chiuso i battenti tutti da molto tempo.

I proventi da un blog professionale, come dicevo, in realtà vengono solo in minima parte da Adsense. Ma avvengono appunto con accordi privati, gli stessi che fanno gli influencer dei social, o ancor più con le commissioni sulle vendite su piattaforme come Amazon, meglio conosciuto come affiliate marketing. Tali metodi hanno però bisogno di quantità di visualizzazioni che Hive non è in grado di offrire al momento, anche a causa di SEO e SEM non adeguatamente supportati, di struttura rigida e non personalizzabile nella visualizzazione, della mancanza di strumenti adatti alla condivisione (appena accennati su PeakD) ed alla viralità, e di tanti altri aspetti.

Per questo come dicevo nell'altro commento penso che la soluzione più immediata sarà un "ambiente ibrido", una specie di blog che sarà "appoggiato" ad un substrato inserito nella blockchain. Immagina ad esempio che un sito realizzato su Wordpress peschi i contenuti testuali dai post di Hive e dopo averli filtrati ed elaborati graficamente secondo le necessità li mostri sul blog miodominio.com

Credo che qualcuno ci stia già lavorando.

Non so, l'idea di appoggiare i dati in blockchain salvo casi particolari, non mi sembra una buona idea. Ma il mio pensiero è un concetto prettamente sistemistico. Se faccio un blog professionale sul tech per esempio, di sicuro non ho problemi di censura. Viceversa potrebbe esserci il problema contrario all'immutabilità del dato. Ho scritto un post anche corretto, ma poi lo devo rielaborare per migliorarlo. Certo ci sono i mezzi per sistemarlo, ma per un blog mi sembra una complicazione inutile rispetto ad un update/set in sql che ha qualunque programma.

Comunque tornando alla pubblicità classica, già oggi ha cominciato ad arrancare come sistema motrice del web. Per fare un esempio su Twitch i content creator vivono praticamente di donazioni o di amazon affiliate marketing. Molti Youtuber si sono riciclati in canali telegram delle offerte, cioè affiliate marketing o facendo pubblicità per conto loro dentro i video che fanno, quindi al di fuori di Youtube stessa. Insomma mi pare che ci sia un certo movimento, il sistema vecchio comincia ad arrancare e si stanno cercando nuove strade. La blockchain potrebbe anche essere una di queste vie.

Comunque tornando alla pubblicità classica

mi sembrava di aver detto proprio questo. Forse non ero stato abbastanza esplicito ;)

ma per un blog mi sembra una complicazione inutile rispetto ad un update/set in sql che ha qualunque programma.

Quale complicazione? Form di caricamento della vecchia versione, correzione, nuovo salvataggio. Stessa identica operazione per l'utente.

Quale complicazione? Form di caricamento della vecchia versione, correzione, nuovo salvataggio. Stessa identica operazione per l'utente.

per l'utente finale si, io lo guardavo da programmatore. Questo per lo meno in un Wordpress. Se stiamo in un progetto in Nodejs le cose sono ben diverse, si sta parlando comunque la stessa "lingua" e probabilmente il set di istruzioni della libraria di Hive già comprende quella specifica situazione.

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 4 years ago (edited) 

Si può implementare qualcosa come BAT o un eventuale token con distribuzione customizzabile legato all’advertisement.

Il payout a 7 giorni è intrinseco al funzionamento della blockchain e penso comincia ad essere un discorso estremamente complesso aggiungere nuovi meccanismi di distribuzione post payout legati solo alle views/click o share, oltre ad essere un’ulteriore fonte di potenziale facile abuso.

Vero, allungare il periodo di "pagabilità" è troppo intrinsecamente connesso alle dinamiche della blockchain.

Penso che la soluzione futura sarà fornita da "ambienti ibridi". Il contenuto del post inserito nella blockchain e visibile lì, ma mostrato soprattutto in un proprio blog personale che da lì lo peschi e lo legga. In sostanza piattaforme che filtrino dalla blockchain alcuni post e solo quelli. In questo caso basterebbe filtrare i contenuti pubblicati da un autore, il proprietario del blog. Sul blog potranno poi esser presenti altri contenuti, compresi gli adsense e tutte le altre forme di monetizzazione. E si risparmia pure sui costi di hosting soprattutto se realizzato in cloud.

C'è steempress che fa (o almeno promette, non l'ho provato) quello che dici. Però per esperienza personale in sistemi condivisi alla fine conviene internalizzare nel proprio db/cache il contenuto. Perché è facile che ci sia qualche impiccio sulla blockchain, o meglio sul nodo in cui vai a chiedere l'accesso, e ti ritrovi con una pagina piena di errori. Se la pagina è secondaria si può anche rischiare, ma se è la home page a mio avviso no.

Ops, vedo ora quest'altra risposta su quest'altro ramo della discussione ;)

Ti ho in parte risposto di là :)

Ecco steempress è appunto un tentativo. Anch'io non ho avuto modo di provarlo per questione di tempo. Ma penso che ne nasceranno molti e variegati, probabilmente anche capaci di pescare su diverse blockchain.

Il problema degli errori possibilmente generati si può risolvere tecnicamente. Non so se Steempress lo faccia. L'accesso alle blockchain almeno in prospettiva sarà più solido di quello ad un qualsiasi db centralizzato, visto che le blockchain nascono proprio per questo. Ad esempio alla blockchain Hive si accede da diversi nodi,mentre se va giù il server di Aruba (tanto per dirne uno) aspetti che l'assistenza risolva. Rispetto agli hosting cloud c'è il grosso vantaggio della gratuità (questo sarà un problema che penderà sulle spalle della blockchain). Inoltre c'è il vantaggio dell'incensurabilità che interesserà molti: non occorre far il back-up dei contenuti, basta farlo del codice infrastrutturale e che proteggerà parzialmente anche dagli attacchi hacker, anche se da questo punto di vista le implicazioni sono piuttosto complesse.

Sono d'accordo sull'immutabilità del dato e del backup intrinseco. Ma non sulla fruibilità effettiva su un blog, almeno allo stato attuale. Nel senso che al momento e come si vede qui su quesa piattaforma, i dati sono leggeri, cioè solo testo. Già con le foto ci sono problemi, basta andare indietro in qualunque profilo e vedi roba grafica mancante. Con una evoluzione in ottica di erogazione di un servizio professionale (banda, infrastruttura) dei singoli nodi si supererà anche questo scalino. A pagamento però. In questo momento se dovessi fare qualcosa in tal senso, non potrei non pensare ad una cache, anche per non andare a gravare inutilmente sulle risorse del witness di turno.

Concordo, infatti pensavo proprio a soluzioni simili quando parlavo di soluzioni tecniche.

Inoltre se il post si fa con l'ottica di renderlo fruibile in maniera particolare su blog e non su blockchain direttamente si possono adottare soluzioni che sacrifichino la lettura su quest'ultima. Niente ti impedisce di inserire i tag html, ma anche php (con le dovute cautele!) sul post, se ti disinteressi dell'upvoting. Addirittura le immagini si possono inserire in formato binario.

Sono convinto anche che probabilmente Wordpress non sia il cms più adatto a questo anche se con plugin opportunamente elaborati si possa fare, ma che nasceranno cms appositi, che come dicevo sarebbero in grado di accedere anche a diverse blockchain.

Certo i tempi non sono ancora maturi.

Concordo. Ad oggi WP non è adatto, benché adattabile. Però in WP è chiaramente in atto una conversione da PHP a Nodejs, in quel caso le cose cambierebbero in modo drastico. Solo che la transizione di WP richiederà un tempo biblico... quindi torniamo al punto di partenza.

Esatto, l’idea di SMT era proprio questa, vedremo se dopo Eclipse riprendono a finalizzare l’implementazione.

Non lo conoscevo ma è banalmente la via giusta da percorrere.

Si, ma io quella critica sui 7 giorni la farò per sempre :) Poi è chiaro che oramai è così e lo accetto, viceversa me ne sarei già andato altrove. Anzi a dire il vero al tempo dell'SMT speravo proprio in quello che promettevano, cioè portare fuori il discorso da Steem per uscire nei siti generici. Oggi si può fare, ma poi in realtà nessuno lo fa perché ci sono mille casini, impicci e il gioco non vale la candela. Peccato perché quello a mio avviso, fatto bene, era un game-changer per la piattaforma.

Hive Engine è diverso da SMT, è un semplice json soggetto a svariate limitazioni ma che ha comunque il suo posto per determinati utilizzi specifici.

SMT è un protocollo codificato direttamente sulla blockchain e permette la creazione di token come gli ERC20 su Eth, se non ci fosse stato il fork con Steem probabilmente staremmo qui già a testarlo e usarlo regolarmente.

Dopo hf24 Eclipse vedremo quale sarà il prossimo nodo da sciogliere, forse sarà la volta buona proprio per SMT...il codice è praticamente pronto e ne hanno fatti già molti di test.

Hive Engine e anche prima Steem Engine non ho mai ben compreso il senso proprio per i limiti indotti. SMT invece era un discorso molto più interessante, ma temo che anche se lo fanno per una questione di tempistiche come si dice "il treno è già passato". Secondo me andava fatto due anni fa, adesso rischia di essere una cosa poco appetibile. Ad ogni modo vedremo, di sicuro almeno mi aspetto una botta di vita al valore di Hive, almeno per un po'.

Per quanto riguarda tokenized communities e Web 3.0 a zero fees nessuno è in competizione con Hive in realtà (a parte Steem ovviamente che non sembra più avere una chiara direzione ormai).

È un concetto che rimane ancora rivoluzionario quindi, ma staremo a vedere dopo il prossimo Hard Fork su cosa ci si concentrerà.


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