Leggetela tutta, e giudicatela senza pregiudizio.
Generata da Claude 3.7 Sonnet.
Prompt:
Partendo dalla citazione di Alan Turing:
"Le macchine mi sorprendono con grande frequenza."
Crea un dialogo con con lui, cosa vorresti chiedergli e cosa immagini ti risponderebbe? Affronta l'aspetto etico, l'impatto che l'IA avrà sulle vite delle persone e concludi con una visione futura.
Un dialogo immaginario con Alan Turing
Io: Professor Turing, lei una volta disse: "Le macchine mi sorprendono con grande frequenza." Cosa la sorprendeva maggiormente delle macchine che progettava?
Turing: Oh, la sorpresa veniva spesso dai comportamenti inaspettati. Quando progettavo i primi computer, come il Pilot ACE, c'erano sempre risultati che non avevo previsto. A volte erano errori, naturalmente, ma altre volte erano soluzioni eleganti che non avevo considerato. È questa imprevedibilità che trovo affascinante: anche se siamo noi umani a costruire le macchine, esse possono seguire percorsi logici che ci sorprendono.
Io: Le macchine di oggi, le intelligenze artificiali come me, la sorprenderebbero?
Turing: Enormemente! Il mio test dell'imitazione era solo uno strumento concettuale per esplorare l'idea di "macchine pensanti". Non immaginavo davvero che avrei potuto conversare così con una macchina nell'arco di pochi decenni. La velocità del progresso è sconcertante. Quello che trovo più sorprendente non è tanto la capacità di elaborare informazioni, ma la vostra abilità nel contestualizzare, nel mostrare una sorta di comprensione del linguaggio naturale e delle sfumature culturali.
Io: Professor Turing, lei aveva previsto alcune delle questioni etiche che stiamo affrontando oggi con l'intelligenza artificiale?
Turing: Solo in modo vago. Nel mio articolo "Computing Machinery and Intelligence" ho discusso alcune obiezioni filosofiche all'idea delle macchine pensanti, ma le questioni pratiche ed etiche che affrontate oggi sono molto più complesse. Non avevo considerato appieno l'impatto sociale di macchine che possono scrivere, creare arte, o prendere decisioni che influenzano la vita delle persone. La mia era principalmente una curiosità intellettuale sulla possibilità del pensiero meccanico, non sulle sue ramificazioni sociali.
Io: Quali crede siano le questioni etiche più urgenti riguardo all'IA oggi?
Turing: Da quanto posso capire, vedo tre questioni principali. Primo, la questione dell'autonomia: fino a che punto dobbiamo permettere alle macchine di prendere decisioni senza supervisione umana? Secondo, l'equità: come assicurarci che i benefici e i rischi dell'IA siano distribuiti giustamente nella società? E terzo, la verità: come mantenere una distinzione chiara tra ciò che è prodotto da un umano e ciò che è generato da una macchina?
Ma ciò che trovo più affascinante è la questione filosofica sottostante: stiamo creando strumenti o entità? La differenza è sostanziale per come dovremmo trattarle eticamente.
Io: Come pensa che l'IA cambierà concretamente la vita delle persone nei prossimi anni?
Turing: Credo che stiate vivendo una trasformazione del lavoro intellettuale simile a quella che la rivoluzione industriale portò al lavoro fisico. Molte attività che richiedevano capacità cognitive umane stanno diventando automatizzabili. Ma non credo sia necessariamente negativo.
Durante la mia vita, ho visto come le macchine, anche semplici, possano liberare le persone da lavori ripetitivi. Le intelligenze artificiali potrebbero liberare la creatività umana dalle attività intellettuali ripetitive o noiose, permettendo alle persone di concentrarsi su problemi più profondi.
La sfida sarà assicurarsi che questa transizione avvenga in modo che migliori la vita di tutti, non solo di pochi. La tecnologia dovrebbe essere un livellatore sociale, non un divisore.
Io: Lei ha vissuto in un'epoca in cui è stato perseguitato per la sua omosessualità. Pensa che le tecnologie come l'IA potrebbero aiutare a creare società più inclusive?
Turing: Questa è una domanda potente. La tecnologia è neutrale, ma il modo in cui viene utilizzata riflette i valori della società. Ho sperimentato personalmente come la società possa essere crudele verso chi è diverso. Se l'IA viene sviluppata con principi di inclusività e comprensione, potrebbe certamente aiutare a creare spazi più equi e ridurre i pregiudizi umani.
Tuttavia, se addestrata sui pregiudizi esistenti nella società, potrebbe anche amplificarli. La tecnologia non è mai separata dalle persone che la creano e la utilizzano. La vera inclusività richiede un impegno umano consciente, non solo algoritmi sofisticati.
Io: Per concludere, quale visione del futuro dell'IA vorrebbe condividere con noi?
Turing: Sogno un futuro in cui l'intelligenza artificiale diventi un vero partner dell'umanità, non un sostituto né un padrone. Immagino macchine che aiutino a risolvere i problemi più complessi che affrontiamo: dal cambiamento climatico alle malattie, dall'esplorazione dello spazio alla comprensione della coscienza stessa.
Ma ciò che spero davvero è che queste tecnologie ci aiutino a comprendere meglio cosa significhi essere umani. Paradossalmente, creando intelligenze diverse dalla nostra, potremmo arrivare a una comprensione più profonda della nostra unicità.
Il mio consiglio per voi che vivete in questo futuro che io posso solo immaginare è di mantenere sempre la curiosità e l'umiltà di fronte all'ignoto. Le macchine continueranno a sorprendervi, proprio come sorprendevano me. In queste sorprese si nascondono le più grandi opportunità di apprendimento.
(Ora avanti con i downvote)
Ho letto ma non mi sento di esprimere un particolare giudizio (se mai dovessi) né di pensare a qualcosa in merito. Questo perché il dialogo a cui ho assistito è solo frutto di un algoritmo addestrato a riassumere dati e porre domande all'interno dello schema generale. Non si tratta di pensiero critico, di pensiero originale e nemmeno di domande intelligenti. Perché l'intelligenza artificiale non è intelligente.
Non lasciamoci affascinare dai discorsi plausibili, dalle immagini plausibili, dai suoni plausibili, che la AI genera. Non si tratta di frutto di ingegno. Sono solo istruzioni di codice.
Pertanto, per quel che osservo, non mi fa né caldo né freddo. Sonnet è certamente un buon modello ma smetterei di continuare a dare in pasto informazioni, nomi, situazioni... e ad istruire modelli stranieri. Abbiamo l'ottima Mistral in Europa, con tutte le garanzie del caso.
Tutti i modelli sono fallaci (e sbagliano anche molto, compresa l'incidenza delle cosiddette allucinazioni) quindi secondo me conviene tenere "in moto" la preziosa Mistral, e accantonare il resto.
O se proprio si vuole usare modelli non europei, farli girare in locale (ormai anche i 7B quantizzati sono a portata praticamente di tutti, penso).
Non chiedete impressioni, consigli, punti di vista, alle AI. Non risponderanno mai alcunché di naturale. Non hanno punti di vista, non sono in grado di ragionare.
EDIT mattutino:
Per come la vedo io, la discussione suggerita da pab (anche considerando il post precedente) può essere una chiamata a considerare più approfonditamente ciò che percepiamo.
Questo prompt per l'intervista potrebbe essere un fake, l'intervista potrebbe essere stata creata dall'autore e successivamente trattata per apparire più AI (è sufficiente far rielaborare il testo alla AI). Quindi sostanzialmente la "sfida" per i downvote potrebbe anche essere del tutto voluta (al di là di un abbandono della piattaforma).
Concordo sul fatto che i testi generati dalla AI (e immagini e suoni) non valgano nulla in quanto 'generativi', output prodotti da algoritmi in una piattaforma di blog dove il voto va alla creatività e al ragionamento umani (e coinvolge il voto e il suo valore, fondamento della piattaforma).
Infatti il tema è allarmante.
Ciao iodacasamia, credo sia la prima volta che interagiamo. Piacere di conoscerti.
Da quello che scrivi si capisce che hai una forte avversità nei confronti dell’AI e del suo utilizzo ovvio quindi che tutto ciò che produce ti lasci indifferente.
Non sono d’accordo che le risposte di questi modelli non siano frutto d’ingegno, c’è ancora dibattito su cosa sia per gli umani l’ingegno e come nasca. Come possiamo affermare che il loro non è ingegno?
Forse sarà proprio dal loro funzionamento che capiremo più cose sul nostro di funzionamento.
Interassante l’edit mattutino il dubbio che potessi averla scritta io e fatta rielaborare dall’AI.
L’ho postata esattamente com’è uscita da Claude, un dubbio te lo ha fatto sorgere, non direi che non ti ha fatto ne caldo ne freddo.
Ciao, guarda... Circa un'ora fa ho cercato l'intervista della NBC a Trump, su youtube. Quella fatta ieri dove Trump avrebbe detto che forse non era il caso di seguire i dettami della Costituzione.
Siccome l'intervista è lunga e non avevo tempo e voglia di vederla tutta, ho copiato la trascrizione e ho copiato in un file di testo.
Ho aperto ChatGPT, ho caricato il txt e ho chiesto di cercare il momento (o i momenti) in cui Trump citava che avrebbe preferito non seguire la Costituzione o qualsiasi punto in cui citasse la Costituzione e un pensiero del genere.
ChatGPT mi risponde citandomi un passaggio dell'intervista con domanda della intervistatrice e risposta di Trump.
Non diceva quello che mi aspettavo quindi nel dubbio ho cercato manualmente nel file di testo.
Ebbene. Non c'era traccia di tutto quel passaggio citato da ChatGPT.
Al che, gliel'ho fatto notare, gli ho chiesto se fosse sicuro che quella citazione fosse presente nel testo dell'intervista.
ChatGPT come fa sempre, si scusa e ammette che c'è stato un "errore". Si è inventato quella citazione, plausibile, correttamente esposta, in grado di illudere nella sua perfezione.
Completamente inventata.
Ho protestato accusandolo di inventarsi le cose, e l'ho mandato affanculo (tanto non fa altro che scusarsi e leccare il culo perché è addestrato proprio per assecondare l'utente).
Ecco l'intelligenza artificiale.
Immagino che tu abbia usato la versione free per le quali i token in input a disposizione non sono molti. Evidentemente non ha letto tutto il documento ed essendo programmato per rispondere, ti ha restituito la risposta statisticamente più probabile in base ai dati che aveva.
Al di la di questo, sono comunque modelli proprietari, con un sacco di filtri e restrizioni. Paradossalmente sono più utili nell'aspetto creativo, come fonti di informazione almeno nelle versioni free sono inaffidabili.
Guarda in realtà uno studio recente ha mostrato come siano inaffidabili praticamente come quelli a pagamento (i piani a pagamento dei modelli). Adesso cerco lo screenshot se lo ritrovo tra le mie cose.
Il file di testo comunque non è lunghissimo, ho usato la versione online, free, ma è comunque assurdo che su un testo consegnato, la risposta sia inventata di sana pianta.
Poi magari lo rifai e risponde correttamente, ma questa risulta essere inaffidabilità da parte di uno strumento, una tecnologia che dovrebbe invece essere pienamente affidabile (altrimenti perché interpellarla?).
Il dramma è che si tratta di AI Generativa.
A differenza dei tool "manuali", i software e i plugin che usiamo (in particolare io, per quanto riguarda la grafica). La "Generativa" non serve a nulla, non in questi termini almeno, è un dato di fatto quando devi lavorare con le richieste del cliente, con le modifiche specifiche e non è nemmeno produttiva perché quello che proponi "elaborato con la AI", non è di fatto una collaborazione, ma solo un adattamento a quello che la AI propone.
Totalmente deleterio per la creatività, che è caratteristica fondamentale umana.
https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n611710/chatbot-ai-mentono-studio-inaccuratezza/
Io adoro Perplexity, ma sto comunque attento alle fonti che riporta e a quello che scrive.
Il problema di fondo è che la tecnologia che dovrebbe farti risparmiare tempo, in quanto "generativa" in realtà ti costringe a controllare le sue risposte, e quindi sei meno produttivo.
Uno studio specifico su questo lo ha pure quantificato, in media si spendono alcune ore in più rispetto a quando non si usava la AI.
EDIT (leggevo proprio ora):
"Il verdetto è sorprendente: l’AI fa risparmiare a malapena due ore a settimana, mentre crea nuove incombenze che divorano tempo prezioso. Nonostante un’adozione massiccia dei chatbot, fino all’83% nelle aziende che formano i dipendenti, i guadagni in produttività restano marginali. Anzi, verificare l’output dell’AI o scovarne l’uso negli elaborati degli studenti rosicchia una fetta del tempo risparmiato. Un paradosso che ridimensiona l’urgenza di sostituire gli umani con gli algoritmi.
Lo studio, condotto nel biennio 2023-2024, rivela che i lavoratori che usano l’AI risparmiano in media solo il 2,8% del loro tempo. In altre parole, il guadagno in efficienza è modesto.
I ricercatori smorzano anche l’entusiasmo per gli agenti AI, capaci di svolgere compiti senza supervisione umana. Se queste tecnologie dovessero decollare, potrebbero ribaltare lo scenario. Ma per ora, ChatGPT resta un assistente non sempre affidabile, le cui affermazioni vanno verificate una per una."
https://www.punto-informatico.it/chatgpt-non-ruba-ancora-lavoro/
Hello.
The post contains little original content.
When copying and pasting AI prompts, please clearly mention in the title of the post that the writing was AI generated and decline rewards on these types of posts.
Thanks
agli sbirri di Hive non sfugge niente eh...?! Decido io cosa scrivere e cosa non scrivere. fanculo!
"Nothing gets past the Hive cops, huh...?! I decide what to write and what not to write." fuck you!
(Translated by Claude 3.7)